Anche nel 1993 Peter Collins, team principal del team Lotus, deve combattere una dura battaglia per poter assicurare continuità alla presenza nella massima serie della storica squadra di Hethel, nel Norfolk in Inghilterra. Costantemente a corto di liquidità e con sponsor in grado di garantire a malapena gli stipendi del personale, il direttore tecnico Peter Wright non può fare altro che utilizzare la medesima 107 del '92. La monoposto viene aggiornata alla versione “B” dal progettista Chris Murphy, autore del progetto originale Leyton House CG921 dal quale deriva la Lotus 107 del '92, per adeguarla alle nuove normative tecniche della stagione '93 che riguardano la larghezza degli pneumatici posteriori, della carreggiata anteriore e degli alettoni.
LOTUS 107B, Alessandro Zanardi
Montréal, GP del Canada 1993
Come tutte le altre vetture dello schieramento '93 anche le Lotus usufruiscono della possibilità di installare sulle piste ad alto carico, un'ala supplementare a sbalzo davanti al profilo principale dell'alettone posteriore, mentre il resto della vettura rimane sostanzialmente invariato con il telaio monoscocca in fibra di carbonio su quale anche in questa stagione viene montato il motore V8 Ford-Cosworth HB nella vecchia specifica 3, la prima utilizzata dalla Benetton due stagioni prima. Abbinato al V8 Ford c'è il cambio semiautomatico a sei rapporti Xtrac già utilizzato sulla vettura del '92.
LOTUS 107B, Johnny Herbert
Monza, GP d'Italia 1993
In un'epoca in cui su tutte le vetture di Formula 1 vengono montati aiuti elettronici, la 107B viene dotata solamente del sistema di sospensioni elettroniche progettato dalla Lotus oltre dieci anni prima, ai tempi del compianto Colin Chapman e del suo braccio destro Martin Ogilvie, e sviluppato in tutti questi anni. Il budget del team non è però sufficiente per sviluppare e fare funzionare a dovere tale sistema che inoltre non rappresenta più un vantaggio esclusivo, visto che tutte le altre squadre hanno ormai sviluppato e soprattutto migliorato questo sistema. Oltretutto la decisione di dirottare le poche risorse a disposizione sulle sospensioni elettroniche, focalizzando anche tutte le attenzioni dei tecnici a tale sistema, va a discapito dello sviluppo di altre aree della vettura, peraltro già carenti e che necessiterebbero di maggiore attenzione.
LOTUS 107B, Alessandro Zanardi
Montecarlo, GP di Monaco 1993
La bontà del progetto originale della 107, già mostrato nella stagione '92 dove l'affidabilità era stato il punto debole della vettura, viene messo ancora in mostra nelle prime gare stagionali dove il confermato pilota inglese Johnny Herbert e il nuovo arrivato, l'italiano Alex Zanardi, riescono ad ottenere risultati tutto sommato discreti, come in Brasile dove entrambe le 107B si classificano a punti. Con il proseguire della stagione però le cose peggiorano sensibilmente, soprattutto per il pilota italiano che viene sostituito nelle ultime due gare stagionali dal debuttante pilota portoghese Pedro Lamy, mentre Herbert riesce ancora ad ottenere un paio di piazzamenti a punti, in Gran Bretagna e in Belgio.
LOTUS 107B, Pedro Lamy
Estoril, GP del Portogallo 1993
A fine stagione i risultati ottenuti dalla 107B ricalcano quasi fedelmente quelli della stagione precedente, con con 12 punti ed il sesto posto nel campionato costruttori '93, contro i 13 punti e il quinto posto in classifica ottenuti dalla versione precedente della monoposto, nel 1992.
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