Per il team McLaren la fine della stagione 1992 significa anche la conclusione della vincente collaborazione con la Honda che nel quadriennio '88-'91 ha consentito alla squadra di Woking di ottenere quattro titoli piloti e altrettanti titoli costruttori. In vista della stagione 1993 Ron Dennis, team manager della squadra, dopo aver fatto un tentativo con la Renault per la fornitura dei potenti V10 RS e aver ricevuto una risposta negativa, deve ripiegare sui Ford V8 HB sviluppati dalla Cosworth che però già fornisce in forma esclusiva la Benetton e quindi riserva alla McLaren le specifiche meno aggiornate. La vettura con la quale la scuderia inglese affronta il campionato 1993 è la nuova MP4/8, progettata dal medesimo staff tecnico della stagione precedente composto dall'ingegnere esecutivo Neil Oatley, dal responsabile della progettazione Matthew Jeffreys, dal responsabile del reparto trasmissione David North, dal responsabile per il reparto sospensioni David Neilson, dall'ingegnere aerodinamico Henri Durand e con Bob Bell a capo del reparto ricerca e sviluppo.
McLAREN MP4/8, Ayrton Senna
Montecarlo, GP di Monaco 1993
La nuova MP4/8, considerata da Dennis una delle migliori monoposto prodotte dalla McLaren, è affidata al confermato Ayrton Senna e all'americano, debuttante nella massima serie e figlio d'arte, Michael Andretti, pedina fondamentale per ottenere la fornitura dei motori Ford. La nuova monoposto adotta un telaio monoscocca in fibra di carbonio progettato appositamente da Oatley per sfruttare la leggerezza e le ridotte dimensioni del V8 Ford che viene accoppiato ad un nuovo cambio trasversale, di produzione McLaren, a 6 rapporti semiautomatico con la possibilità di essere utilizzato in modalità totalmente automatica. Grazie alla collaborazione con la TAG (Techniques d'Avant Garde) che sviluppa un sistema di telemetria bidirezionale, la monoposto viene dotata di numerosi sistemi di aiuto alla guida, come l'acceleratore elettronico, il sistema di antipattinamento e freni a controllo elettronico dotati di ABS. Vengono ulteriormente sviluppate le sospensioni attive, simili a quelle utilizzate dalla Williams-Renault, con configurazione push-rod e attuatori elettronici Bilstein. Riguardo all'aspetto aerodinamico, la vettura non utilizza ancora il musetto rialzato ma uno molto stretto e scavato nella parte inferiore che lo fa sembrare incurvato. Le fiancate sono alte con una bocca d'ingresso particolarmente sottile, dato che le masse radianti sono ridotte al minimo rispetto a quelle utilizzate con il precedente motore V12 Honda, mentre la parte centrale rimane larga per favorire la fuoriuscita dell'aria dalle fiancate. Il cofano motore è più stretto per le dimensioni contenute del motore e per il serbatoio più piccolo e il retrotreno, come consuetudine sulle ultime McLaren, risulta particolarmente pulito.
McLAREN MP4/8, Michael Andretti
Hungaroring, GP d'Ungheria 1993
Fin dalle prime uscite Senna rimane positivamente impressionato dalla manovrabilità della MP4/8 e, nonostante sia meno prestazionale delle dirette concorrenti Williams e Benetton, nella prime sei gare stagionali il campione brasiliano riesce ad ottenere ben 3 vittorie e 2 secondi posti che gli permettono di presentarsi al settimo appuntamento da leader della classifica, oltre che compiere quello che i più definiscono il giro più bello nella storia della Formula 1, quando recupera sei posizioni durante il primo giro del Gran Premio d'Europa sul circuito di Donington. Dal successivo Gran Premio del Canada comincia il calvario della scuderia di Woking che nelle successive otto gare raccoglie solo piazzamenti di poco conto, ritrovando la competitività solo nelle ultime due gare stagionali, nelle quali Senna torna di nuovo al successo grazie anche alla fornitura dei V8 Ford-Cosworth di ultima generazione, fino ad allora riservati alla sola Benetton. Andretti invece non riesce mai ad adattarsi alla guida delle prestazionali e tecnologiche vetture di Formula 1, completamente diverse dalle vetture IndyCar utilizzate fino ad allora dal figlio del grande Mario, e dopo il Gran Premio d'Italia, dove oltretutto ottiene il suo miglior risultato stagionale con un terzo posto, viene sostituito dal terzo pilota della squadra, il finlandese Mika Häkkinen che nella sua seconda gara al volante di una McLaren ottiene il primo podio della sua brillante carriera.
McLAREN MP4/8, Ayrton Senna
Donington Park, GP d'Europa 1993
Nonostante i pochi punti ottenuti dalle seconde guide, la McLaren MP4/8 raccoglie ben 84 punti nella stagione '93 ottenendo il secondo posto nella classifica costruttori e Senna, con 73 punti, si laurea vice campione del modo alle spalle solo del suo acerrimo nemico Prost. Il 27 settembre '93 sul circuito portoghese di Estoril, una versione “B” della MP4/8 viene portata in pista con una livrea completamente bianca e senza sponsor. Su questa vettura è montato il nuovo motore Chrysler V12 LE3512, già presente in Formula 1 dal 1989 con una versione meno evoluta e utilizzato con il nome Lamborghini 3512 dalle Lambo, Larrousse, Lotus e Ligier. Dopo una cordiale "stretta di mano" tra Ron Dennis e Bob Lutz, presidente del gruppo Chrysler di cui anche il marchio italiano fa parte all'epoca, Senna e Häkkinen testano la vettura rimanendo piacevolmente stupiti dalla combinazione macchina/motore, nonostante il propulsore bolognese progettato dall'Ing. Mauro Forghieri ha sempre dimostrato scarsa affidabilità sin dal debutto in Formula 1. Hakkinen gira addirittura 1” più veloce rispetto ai tempi ottenuti dalla medesima vettura dotata del V8 Ford, mentre Senna consiglia a Forghieri una leggera modifica nell'erogazione della potenza del propulsore, sacrificando la potenza ai massimi regimi per garantire una maggiore fluidità di funzionamento ai medi.
McLAREN MP4/8B Chrysler
Ayrton Senna, Estoril, test privati
Con queste modifiche la vettura risulta più guidabile e prestazionale, tanto che il brasiliano ritiene che la MP4/8 Lamborghini potrebbe competere al pari delle Williams e delle Benetton. La sua richiesta per utilizzare il motore bolognese nelle ultime gare della stagione, riceve però come risposta un secco “no” da Ron Dennis, il quale sta già trattando con la Peugeot la fornitura in esclusiva del V10 francese per la stagione '94. Dopo questa vicenda, i rapporti tra il pluricampione brasiliano e il team di Woking si incrinano definitivamente. Senna firma un contratto pluriennale con la Williams a partire dal 1994, anche se le ultime due gare del '93 vengono vinte proprio dal brasiliano con la MP4/8 Ford e, per la cronaca, quella in Australia '93 resta la 41esima e ultima vittoria dell'indimenticato campione carioca.
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