WILLIAMS FW16 Renault

   Alain Prost, ormai certo della conquista del suo quarto titolo mondiale, durante il fine settimana di gara del Gran Premio del Portogallo 1993 annuncia il suo definitivo ritiro dalla Formula 1 a fine stagione, permettendo così ad Ayrton Senna di approdare nella scuderia in assoluto più forte delle ultime stagioni, la Williams-Renault. Come seconda guida viene confermato il britannico Damon Hill, che ancora una volta utilizza il numero 0 sulla propria monoposto, essendo il numero 1 riservato al Campione del Mondo in carica. Anche nel '94 però, per il secondo anno consecutivo, il detentore del titolo si ritira dalla massima serie dopo la conquista del campionato, lasciando vacante il rappresentativo N° 1. I cambi regolamentari per il 1994 obbligano i tecnici Williams ad utilizzare come base per la nuova vettura l'ottima FW15C dalla quale però vengono tolti tutti gli aiuti elettronici, come prevede il nuovo regolamento. Il risultato è la nuova FW16, nata dalla matita di Adrian Newey, con l'aiuto dell'ingegnere aerodinamico Eghbal Hamidy, sempre sotto la direzione tecnica di Patrick Head.

WILLIAMS FW16, Damon Hill
Spa-Francorchamps, GP del Belgio 1994

   Il motore è sempre l'ottimo V10 Renault, giunto alla specifica RS6 e capace di ben 830 cv, sviluppato da Bernard Dudot aggregato al team inglese con il ruolo di capo motorista. Oltre alla nuova livrea bianco/blu del nuovo sponsor tabaccaio Rothmans, senza più il giallo tipico degli ultimi anni, la nuova monoposto ha fiancate più corte e alte, mentre il cofano motore ha un profilo più basso grazie al fatto che il motore è montato in posizione più avanzata. Con la reintroduzione dei rifornimenti in gara infatti, sulla nuova FW16 viene utilizzato un serbatoio più piccolo che permette un avanzamento del motore, favorendo in teoria il bilanciamento dei pesi, anche se l'abolizione delle assistenze elettroniche colpisce fortemente la Williams, team che in assoluto aveva la vettura più fornita di tali aiuti, e le difficoltà di guida e di assetto sulla nuova vettura sono evidenziati soprattutto da Senna che dopo le prime uscite durante i test prestagionali definisce difficile e pericolosa la nuova vettura, per le reazioni incontrollabili del retrotreno.

WILLIAMS FW16, Ayrton Senna
Interlagos,GP del Brasile 1994 

   Una delle caratteristiche della FW16 è anche il profilo inferiore dell'alettone posteriore, con la particolare forma a V rovesciata. Il telaio della FW16 è rimasto lo stesso della FW15C, vettura nata con un'evoluta elettronica integrata della quale ne è completamente sprovvista la nuova monoposto, e nonostante la nuova sospensione posteriore a quadrilateri deformabili, lo stesso Newey ammette che la vettura soffre di problemi di bilanciamento delle sospensioni dovuti ai due anni trascorsi con le sospensioni elettroniche che permettevano alla monoposto di mantenere un assetto neutro in ogni situazione, senza subire il classico beccheggio e rollio tipico delle sospensioni tradizionali. I continui testacoda fatti da Hill e Senna nelle prime due gare stagionali ne sono la conferma e la squadra di Grove si presenta al ritorno in Europa con soli 6 punti e con Senna ancora fermo a zero. Il problema viene individuato nell'ala anteriore, troppo sensibile al variare dell'altezza da terra e viene in parte risolto dal Gran Premio di San Marino corso a Imola, rivedendo la zona anteriore, innalzando l'alettone e modificando i braccetti delle sospensioni, oltre che modificando l'inclinazione del piantone dello sterzo.

WILLIAMS FW16, David Coulthard
Montréal, GP del Canada 1994

   Per ironia della sorte proprio a Imola Ayrton Senna è vittima di un terribile incidente dovuto, si dice, al cedimento del piantone dello sterzo durante il quale il brasiliano trova la morte. La scomparsa di Ayrton Senna colpisce duramente non solo la Williams ma tutto il mondo della Formula 1. Mentre la Williams si appresta a sostituire il brasiliano con il pilota collaudatore, lo scozzese David Coulthard e, in alcune occasioni, con il veterano pilota inglese Nigel Mansell, la FIA cerca di rimediare alla poca sicurezza messa in luce dalle vetture senza più aiuti elettronici, imponendo nuove restrizioni. Le modifiche apportate alla FW16 dopo Imola ridanno competitività alla monoposto che, dopo il ritiro di Montecarlo, ritrova la via del successo in Spagna con Hill e permette all'inglese di rientrare nella lotta per il titolo. Dal Gran Premio di Germania debutta la versione “B” della FW16, con fiancate più alte e corte, un passo più lungo ma soprattutto con un retrotreno completamente rivisto e progettato appositamente per le sospensioni meccaniche, al posto di quello instabile e troppo reattivo della FW16.

WILLIAMS FW16, Nigel Mansell
Suzuka, GP del Giappone 1994

   Con questa vettura Hill ottiene altri 4 successi, arrivando a lottare con Schumacher per il titolo, perso poi all'ultima gara per 1 solo punto. La seconda vettura, pilotata da Coulthard prima e da Mansell nelle ultime tre gare, ottiene invece 1 vittoria con il rientrante inglese, alla sua ultima vittoria in Formula 1, e 1 secondo posto, oltre che vari piazzamenti a punti, che consentono alla Williams di conquistare il suo settimo titolo nel Campionato Costruttori con 118 punti. A fine anno, precisamente il 20, 21 e 22 dicembre 1994, una FW16 in versione “C” dotata del nuovo motore V10 Renault RS7 da 2998 cc, come previsto dal nuovo regolamento tecnico che entrerà in vigore nel 1995, viene provata sul circuito Paul Ricard di Le Castellet da Damon Hill, Jean-Christophe Bouillon e Emmanuel Collard e sarà la base della nuova FW17.





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