FERRARI 412 T1

   Per la scuderia di Maranello, i primi anni '90 sono stati particolarmente avari di soddisfazioni, tanto da indurre i vertici della casa modenese a rivedere per intero l'organico a cominciare dal 1993, con l'ingaggio del nuovo direttore sportivo Jean Todt e il ritorno, nel ruolo di direttore tecnico, di John Barnard. Nella struttura inglese “Ferrari Design e Development” gestita da Barnard, già nel '93 si lavora per sviluppare il progetto 645, la nuova monoposto destinata a sostituire la F93A, poi abbandonato per le nuove regole che dal '94 vietano ogni aiuto elettronico alla guida. Barnard si dedica così al progetto di una monoposto completamente nuova, progetto che una volta realizzato viene affidato all'austriaco Gustav Brunner che lavora però presso la sede Ferrari di Maranello, dove viene assemblata la monoposto sempre sotto la direzione tecnica dell'ingegnere inglese. La nuova 412 T1 del '94, il cui nome evoca il numero di valvole per cilindro, il numero dei cilindri e la presenza del cambio trasversale, si distacca completamente dalla precedente F93A e nasce con l'idea di una maggiore rigidità del telaio e della vettura stessa, con lo scopo di adattare al meglio il nuovo motore al corpo vettura.

FERRARI 412 T1, Jean Alesi
Montecarlo, GP di Monaco 1994  

   Proprio il motore 043 è una delle principali novità della 412 T1, curato sempre da Claudio Lombardi ma per il cui progetto viene ingaggiato un nutrito gruppo di ingegneri giapponesi, capeggiati da Osamu Goto, capo progettista dei vincenti motori Honda montati sulle MP4 di Prost e Senna. Il nuovo V12 di Maranello ha un angolo tra le bancate di 75° invece che i soliti 65° dei precedenti motori Ferrari ed è ricordato per l'eccezionale potenza, circa 830 cv, oltre che per il suo caratteristico rumore. Anche il cambio trasversale semiautomatico a sei rapporti montato sulla 412 T1 è completamente nuovo con la scatola costruita mediante saldatura di lamiere di acciaio..

FERRARI 412 T1, Gerhard Berger
Montecarlo, GP di Monaco 1994   

   Rispetto alla F93A Il passo è fortemente allungato e le sospensioni anteriori, pur restando del tipo push-rod con barre di torsione già visto in precedenza, hanno adesso gli attacchi alla scocca non più a sfera ma con una piastrina flessibile, visto il movimento molto limitato delle stesse sospensioni. Le dimensioni dell'abitacolo sono già quelle maggiorate richieste dal regolamento che entrerà in vigore nel 1995, il musetto è ancora più alto con l'ala anteriore a tutta larghezza sostenuta da due piloni. Le pance laterali vengono completamente ridisegnate e hanno una forma trapezoidale, molto rastremate e spioventi nella zona posteriore, zona alla quale Barnard dedica da sempre particolare attenzione, mentre le prese d'aria dei radiatori hanno forma ovale. Nonostante l'eleganza delle forme le prese d'aria si rivelano come il maggior problema per le esigenze di raffreddamento del nuovo V12, rivelandosi sottodimensionate in particolare sui circuiti lenti.

FERRARI 412 T1, Gerhard Berger
Montréal, GP del Canada 1994

   Rispetto alle vetture che l'hanno preceduta, grazie anche all'eccezionale potenza del V12 043, la nuova monoposto di Maranello si dimostra decisamente più performante anche se non particolarmente affidabile. Nelle mani dei due piloti titolari, il francese Jean Alesi e l'austriaco Gerhard Berger, ottiene fin da subito ottime performance come il terzo posto di Alesi alla prima gara del campionato in Brasile, seguito da un secondo nella successiva gara ad opera dell'austriaco e di un altro terzo posto a Imola con Nicola Larini, pilota collaudatore della scuderia Ferrari che per due gare sostituisce Alesi. Un altro podio arriva anche nella quarta gara stagionale seguito poi da un piazzamento nella quinta prova e da un podio più un piazzamento a punti nella sesta. Durante questi mesi Nicolò Petrucci, ingegnere capo aerodinamico della scuderia, lavora duramente per aggiornare di continuo la monoposto al punto che, viste le numerose modifiche introdotte, dal Gran Premio di Francia la monoposto viene rinominata 412 T1B.

FERRARI 412 T1B, Jean Alesi
Monza, GP d'Italia GP 1994

   Vengono modificate radicalmente le pance laterali, più corte, strette e arretrate, ma soprattutto con prese d'aria più generose e dotate di innovativi deviatori di flusso. In tal modo si rende più sostanzioso il flusso d'aria verso il propulsore, risolvendo i problemi di surriscaldamento che affliggevano la prima versione. Nelle successive 10 gare la versione “B” della 412 T1 ottiene risultati di tutto rilievo, cogliendo anche una vittoria con Berger in Germania, vittoria che in casa Ferrari mancava da quasi quattro anni, oltre che altri 3 secondi posti e 2 terzi. In totale la Ferrari totalizza 71 punti in classifica costruttori, confermandosi la terza forza del campionato dietro alle Williams e alle Benetton. Anche nel mondiale piloti le soddisfazioni non mancano con Berger terzo in classifica con 41 punti e Alesi, quinto con 24 e costretto nella fase centrale del campionato a numerosi ritiri dovuti alla non eccezionale affidabilità della monoposto.





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