Continuano nella stagione 1994 i delicati giochi di equilibrio che Gérard Larrousse deve fare per garantire la sopravvivenza della sua scuderia nel difficile mondo della Formula 1 degli anni '90. Già negli ultimi mesi del '93 Larrousse capisce di non poter ottenere i motori Peugeot, che nel frattempo ha chiuso un accordo in esclusiva con la McLaren, infrangendo il suo sogno di sempre per realizzare una vettura tutta francese. Anche nel '94 il budget della piccola scuderia francese rimane molto limitato, nonostante l'accordo raggiunto con il birrificio belga Alkens-Maes che con il brand Tourtel modifica in un totale verde la livrea della nuova monoposto oltre che con una particolare colorazione biancorossa utilizzata in alcuni Gran Premi.
LARRROUSSE LH94, Olivier Beretta
Montréal, GP del Canada 1994
La nuova LH94 è sempre progettata presso l'atelier inglese di Robin Herd, a Bicester nel sud dell'Inghilterra, che da quest'anno prende il nome di Larrousse UK e presso il quale lavorano 15 ingegneri tra i quali Michel Tétu e Tim Halloway, che ricoprono il ruolo di capi progettisti, e Tino Belli con il ruolo di responsabile per l'aerodinamica. Il gruppo di lavoro, diretto da Herd, non fa altro che modificare leggermente la precedente LH93 adeguandola alle nuove normative, senza peraltro dover stravolgere il progetto originale che già non disponeva degli aiuti elettronici, ora proibiti dal nuovo regolamento. Rimane infatti invariato il telaio e lo schema delle sospensioni push-rod sia all'anteriore che al posteriore, nonostante il passaggio agli ammortizzatori Penske rispetto ai precedenti Bilstein, mentre cambia il propulsore che, abbandonata la costosa fornitura Lamborghini, torna ad essere il meno performante ma più economico Ford-Cosworth HB in versione clienti, capace di circa 680 cv a 13.000 giri/min. Cambiano anche leggermente le fiancate, ora più piccole viste le dimensioni minori delle masse radianti del V8 anglo-americano rispetto al V12 italiano, oltre che il nuovo serbatoio più piccolo per sfruttare il nuovo regolamento che permette il rifornimento in gara. Inoltre Larrousse stringe un accordo con Briatore per utilizzare sulle LH94 il cambio del '93 che la scuderia Benetton associava allo stesso motore HB ora in uso alla scuderia transalpina.
LARRROUSSE LH94, Olivier Beretta
Montecarlo, GP di Monaco 1994
Come prima guida viene riconfermato il francese Érik Comas mentre la seconda vettura viene affidata al debuttante pilota monegasco Olivier Beretta, proveniente dalla Formula 3000 e primo pilota del Principato in Formula 1 dopo che André Testut aveva corso nel 1959 il Gran Premio di casa a Montecarlo. Nonostante le ristrettezze economiche la LH94 comincia abbastanza bene la stagione, soprattutto con Comas in grado di classificarsi nono in Brasile e sesto in Giappone sul circuito di Aida, ma il cambio dei regolamenti tecnici successivamente ai tragici fatti di Imola, obbligano la piccola scuderia Parigina alla costruzione di nuovi pezzi per le due monoposto, sottraendo importanti capitali allo sviluppo delle stesse.
LARRROUSSE LH94, Érik Comas
Hungaroring, GP d'Ungheria 1994
Purtroppo i problemi economici durante la stagione peggiorano e, mentre le vetture concorrenti progrediscono, le prestazioni della LH94 rimangono costanti se non addirittura peggiori, soprattutto per la scarsa affidabilità delle varie componenti meccaniche. La scarsa affidabilità della monoposto non consente ai due piloti di ottenere risultati di rilievo, se non in Germania dove Comas conquista ancora la zona punti arrivando sesto e Beretta si piazza immediatamente dietro di lui, conquistando il migliore risultato della sua brevissima carriera in Formula 1. Dalle gare successive infatti Larrousse si trova costretto ad "affittare" le proprie monoposto a piloti paganti per poter restare in pista fino a fine campionato e così le LH94 vengono pilotate anche dai francesi Philippe Alliot e Yannick Dalmas e da due piloti debuttanti, il giapponese Heideki Noda e il francese Jean-Denis Deletraz. Grazie agli sponsor personali di questi piloti il piccolo team Larrousse riesce quantomeno a concludere la stagione '94, anche se con un'esposizione finanziaria al limite dell'insostenibile.
LARRROUSSE LH94, Érik Comas
Montecarlo, GP di Monaco 1994
Gérard Larrousse non demorde e la sua scuderia appare ancora nell'elenco degli iscritti alla stagione '95, anche se la mancanza di fondi non permette a Herd di realizzare una nuova vettura. La necessità di trovare una scuderia alla quale appoggiarsi porta Larrousse a cercare aiuto alla scuderia di Formula 3000 DAMS, in possesso di un progetto per un telaio di Formula 1 realizzato dalla Reynard e destinato a concretizzarsi in un prossimo futuro. Tuttavia Larrousse e Jean-Paul Driot, proprietario della scuderia DAMS, non raggiungono un accordo con Driot che annuncia di rinunciare al suo ingresso nella massima serie nel 1995. Larrousse tenta un'ulteriore mossa cercando un sostegno finanziario del governo francese, a titolo di risarcimento per il fatto che una legge francese vieta le possibili entrate derivanti da sponsorizzazioni di tabacco e alcol con le quali la scuderia francese ha contratti in atto fino alla fine del '94. Nel frattempo Larrousse vende le quota di maggioranza della sua squadra ai connazionali Laurent Barlesi e Jean Messaoudi, che fondano il loro Junior F1 Team anche se non trovano i fondi necessari per l'ingresso nella massima serie. Persi anche gli sperati finanziamenti governativi Larrousse, senza una monoposto disponibile e senza fondi, rinuncia così a partecipare ai primi due Gran Premi del '95 sperando di poter realizzare la nuova LH95 in occasione del rientro del Circus in Europa ma la rinuncia della Cosworth alla fornitura del motore e la mancanza di un telaio, portano alla definitiva chiusura della piccola scuderia francese. Il fallimento di Larrousse è un duro colpo per il motorsport francese che, oltre ai problemi causati dal divieto di sponsorizzazione di tabacco e alcol da parte del governo, ha recentemente perso il team AGS oltre che la storica scuderia Ligier, acquistata dagli stranieri Flavio Briatore e Tom Walkinshaw.
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