Gli ultimi mesi del '93 sono molto importanti per due scuderie italiane, entrambe in crisi di risultati ma soprattutto per le difficoltà economiche che entrambe le squadre stanno attraversando. Si tratta della Scuderia Italia di Giuseppe Lucchini e del Team Minardi di Giancarlo Minardi. Dopo lunghi mesi di trattative, iniziate già verso la metà '93, i due imprenditori italiano trovano l'accordo per fondere i propri sforzi in un'unica squadra che prende il nome di Team Minardi Scuderia Italia. Lucchini, il patron dell'ex scuderia bresciana, acquisisce due terzi del capitale societario di Minardi e si impegna a finanziare il team faentino per due anni come sponsor principale, mentre Giancarlo Minardi ha così modo di continuare la sua carriera nella massima serie, mantenendo oltretutto il ruolo di Presidente ed Amministratore Delegato del neonato team.
MINARDI M194, Michele Alboreto
Adelaide, GP d'Australia 1994
La nuova scuderia dispone di un personale tecnico e sportivo di primo livello, con gli ex Minardi Aldo Costa e Rene Hilhorst che ricoprono ancora il ruolo di Direttore Tecnico e Capo Ingegnere Aerodinamico, mentre per i piloti si attinge al meglio delle due precedenti formazioni con gli italiani Pierluigi Martini e Michele Alboreto che mantengono il posto come piloti titolari. Purtroppo, nonostante la nuova scuderia sia riuscita a racimolare un budget di ben 30 miliardi di lire dell'epoca, i debiti accumulati da entrambe le squadre nei confronti dei fornitori di motori Ferrari e Lamborghini e dei telai Lola, fanno si che il lato economico desti ancora preoccupazioni. Questo, unito al dilungarsi delle trattative per la fusione dei due team, rallenta notevolmente la progettazione della nuova vettura e così Costa e Hilrost ricorrono alla M193 utilizzata nella precedente stagione, progettata da Gustav Brunner nel frattempo passato alla Ferrari, rivisitando e arrangiando la vettura ai nuovi regolamenti tecnici.
MINARDI M193B, Pierluigi Martini
Interlagos, GP del Brasile 1994
In attesa della nuova monoposto, la M193B viene utilizzata da entrambi i piloti nelle prime cinque gare stagionali e ottiene dei risultati inaspettati, con Alboreto che arriva sesto a Montecarlo e Martini che ottiene il quinto posto in Spagna, nonostante che la vettura sia pesantemente penalizzata dal motore utilizzato, il V8 Ford-Cosworth HB di quinta generazione già montato sulle M193 del '93 e sensibilmente meno performante delle versioni più aggiornate in dotazione alla concorrenza.
MINARDI M194, Pierluigi Martini
Montréal, GP del Canada 1994
Per la metà di giugno, in occasione della sesta gara stagionale in Canada, è pronta la nuova M194 che però, nonostante il ritardo della presentazione, non presenta particolari novità rispetto alla precedente monoposto, se non nelle fiancate leggermente più corte e nel cofano motore con una linea più retta verso la zona posteriore. I tecnici Costa e Hilhorst sono infatti molto limitati dalle scarsissime disponibilità economiche del team e fanno il possibile per mettere nelle mani dei due piloti titolari il miglior materiale possibile a disposizione della piccola scuderia. Nonostante queste difficoltà Martini conquista ancora un quinto posto sul circuito di Magny-Cours, dopo essere scattato dalla sedicesima casella, mentre Alboreto non riesce ad andare oltre un settimo posto in Ungheria, dove tra l'altro sulla sua monoposto viene montato per la prima volta il nuovo cambio semiautomatico a sei rapporti della X-Trac, utilizzato successivamente anche sulla monoposto di Martini.
MINARDI M194, Michele Alboreto
Jerez, GP d'Europa
Oltre ai 2 punti raccolti in Francia la M194 non ne ottiene altri nel '94 anche se, sommati ai 3 ottenuti dalla M193B nelle prime gare stagionali, permettono alla Minardi Scuderia Italia di piazzarsi al decimo posto nella classifica costruttori. Da notare che in occasione del Gran Premio del Belgio del 28 agosto 1994, sulla pista di Spa-Francorchamps, la scuderia Minardi celebra i 150 Gran Premi in Formula 1 della sua storia, un traguardo ragguardevole per la piccolissima scuderia Faentina presente nella massima serie dal 1985, in un periodo durante il quale tantissime altre scuderie hanno tentato e successivamente cessato la loro presenza in Formula 1.
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