PACIFIC PR01 Ilmor

   La storia della Pacific Racing comincia nel 1984 a Thetford, nel distretto di Breckland nel Norfolk all'estremo est del Regno Unito, quando il londinese Keith Wiggins fonda una propria scuderia nella quale ricopre il ruolo di presidente, amministratore delegato e direttore tecnico, oltre che esserne il proprietario. Wiggins è un ex-meccanico e pilota di discreto livello oltre che ingegnere progettista cresciuto alla corte di Ron Dennis, da quando è entrato a far parte del Project Four Racing nel 1977, Con pochi mezzi e molta passione, Wiggins parte dalla Formula Ford 1600 con il pilota norvegese Harald Huysman e coglie subito un inatteso successo vincendo sia il campionato europeo sia quello del Benelux di categoria. L'ascesa del team di Wiggins è rapidissima oltre che notevole e la collaborazione con la Reynard, a cui commissiona le vetture, si rivela assai efficace. I successi si susseguono e negli anni a seguire la Pacific Racing è capace di vincere tutti i campionati nei quali iscrive le proprie vetture (Europeo Formula Ford 1600, Mondiale Formula Ford 2000, Formula 3 Britannica e Formula 3000) annoverando come piloti delle proprie monoposto piloti di talento come Bertrand Gachot, J.J. Letho, Eddie Irvine, David Coulthard, Allan McNish e Christian Fittipaldi che ottiene il titolo di maggior peso della scuderia inglese, il Campionato di Formula 3000.

PACIFIC PR01, Bertrand Gachot
Interlagos, GP del Brasile 1994  

   Quando nel corso del 1992 Wiggins intravede la possibilità di fare il grande salto per entrare in Formula 1, la sua è un'esperienza già solida e vincente, e la sua decisione appare tutt'altro che scriteriata. La scuderia viene ribattezzata Pacific Grand Prix Ltd e, in mancanza di uno staff tecnico, Wiggins si rivolge ancora una volta alla Reynard Racing per progettare e costruire il telaio della futura Pacific PR01, sperando di poter beneficiare degli anni di ricerca e sviluppo portati avanti dal costruttore inglese. Purtroppo per Wiggins alla fine del '91 lo staff di progettazione della Reynard, del quale faceva parte anche Rory Byrne, è passato in toto alla Benetton portando con se il progetto della nascente monoposto mentre i dati delle ricerche aerodinamiche vengono condivisi dalla Ligier e dalla stessa Pacific Racing.

PACIFIC PR01, Paul Belmondo
Hungaroring, GP d'Ungheria 1994 

   Il design della PR01 viene così perfezionato da Paul Brown, già visto in Formula 1 nel 1984 con il progetto della Zakspeed 841, e Frank Coppuck, nipote di Gordon Coppuck autore delle McLaren degli anni '70 e con esperienze in Formula 1 con i team FORCE Lola, Tyrrell e Lotus, oltre che aver collaborato nell'atelier di Barnard. Purtroppo per Wiggins la realtà del mondo della Formula 1 si rivela molto più difficile del previsto, anche perché la PR01 nasce già vecchia, derivata da un precedente progetto Reynard già avviato, poi abbandonato ed infine ripreso dopo un paio di stagioni. L'estetica della PR01, almeno nella zona anteriore e nelle fiancate, ricorda molto da vicino le ultime Benetton, con le quali condivide le basi del progetto. A differenza delle vincenti vetture guidate da Schumacher però la PR01 si rivela completamente inadeguata e per niente prestazionale. Il problema di fondo sta nel fatto che la vettura originale nasceva per essere dotata di sospensioni attive, nel frattempo però messe al bando dal nuovo regolamento tecnico e così Brown e Coppuck, coadiuvati da un piccolo team che lavora presso la Reynard, sono costretti ad iniziare un nuovo progetto basato sui pochi dati rimasti a disposizione del vecchio progetto Reynard F1, utilizzando una serie di componenti minori dal telaio Reynard di Formula 3000 nel tentativo di limitare i costi.

PACIFIC PR01, Paul Belmondo
Hungaroring, GP d'Ungheria 1994  

   Oltretutto i motori V10 Ilmor 2175A, di cui sono equipaggiate le vetture e acquistati dallo scomparso team March, sono vecchi di due anni e poco performanti, oltre che essere abbinati ad un vecchio cambio manuale di progettazione Pacific ed i soldi per lo sviluppo, portato avanti dal pilota italiano Giovanni Lavaggi, scarseggiano. Con queste premesse, tutt'altro che incoraggianti, non sorprende il fatto che per la Pacific Grand Prix Ltd la stagione del debutto si rivela un vero disastro. Le due monoposto vengono affidate ai francesi Bertrand Gachot e a Paul Belmondo, figlio del famoso attore Jean-Paul e, almeno in teoria, catalizzatore per gli sponsor. La vettura scende invece in pista con un anonimo colore grigio “graffiato” da strisce lilla e azzurre e con il solo nome Pacific sul cofano motore.

PACIFIC PR01, Bertrand Gachot
Adelaide, GP d'Australia 1994

   Nelle prime sei gare stagionali Gachot si qualifica in cinque occasioni e Belmondo solamente in due, ma tutte le sette partenze vengono concluse con un mesto ritiro prima della fine della gara. Il resto del campionato continua con una serie infinita di mancate qualificazioni e, nonostante un piccolo aggiornamento della vettura a metà stagione realizzato grazie ai pochi fondi messi a disposizione dello sponsor Ursus che appare dopo alcune gare sulla livrea delle monoposto di Wiggins, la situazione non cambia con il team che chiude il campionato 1994 mestamente, piazzandosi all'ultimo posto della classifica costruttori senza aver mai visto la bandiera a scacchi. 








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