FORTI FG01 Ford-Cosworth ED

   La storia della scuderia Forti Corse nasce a metà degli anni '70 nella provincia piemontese di Alessandria, nel nord-ovest dell'Italia. Fondata da Guido Forti e Paolo Guerci la piccola scuderia muove i suoi primi passi nel mondo delle ruote scoperte nel 1977, partecipando al Campionato Formula Ford Italia con una vettura della Osella Corse e con Teo Fabi come pilota, vincendo il titolo nell'anno di esordio. Negli anni successivi la Forti Corse passa al Campionato di Formula 3 sudamericano, cogliendo qualche successo con il pilota argentino Oscar Larrauri. Nel 1980 la Forti Corse torna a gareggiare in Europa sempre con le monoposto di Formula 3. Solo nel 1985 la scuderia torna al successo conquistando il Campionato Italiano di categoria con Franco Fiorini, per poi ripetersi nel '87 con Enrico Bertaggia, nel '88 con Emanuele Naspetti e nell'89 con Gianni Morbidelli, che conquista anche il titolo europeo. Già dal 1987 gli interessi della Forti Corse sono rivolti anche alla nuova Formula 3000, in collaborazione con il team Venturini e utilizzando vetture costruite dalla Dallara. Dal 1991 Forti e Guerci decidono di lasciare definitivamente la Formula 3 per dedicarsi più assiduamente alla Formula 3000, lasciando la partnership con Venturini e Dallara per passare ai più performanti telai Lola e successivamente Reynard. I risultati migliorano sensibilmente e nel biennio '91-'92 con Emanuele Naspetti e Andrea Montermini arrivano 7 successi e viene sfiorato il titolo.

FORTI FG01, Pedro Paulo Diniz
Intelagos, GP del Brasile 1995 

   Nel 1993 arriva il punto di svolta per la piccola scuderia piemontese con l'ingaggio del brasiliano Pedro Paulo Diniz che, oltre ad avere un cospicuo budget personale garantito da sponsor brasiliani, porta con sé l'uomo d'affari brasiliano Pablo Gancia, il quale rileva le quote del team detenute da Paolo Guerci e comincia a ragionare con Guido Forti sull'opportunità di debuttare in Formula 1, categoria da sempre di grandissimo interesse per i brasiliani. Le solide basi finanziarie garantite dagli sponsor personali di Diniz e dai capitali di Gancia consentono infatti al team di disporre di un budget di circa 7.5 milioni di sterline per tentare, nel 1995, il "grande salto" in Formula 1. Costruire una propria monoposto per la prima volta è indubbiamente la sfida più difficile per il team e si rivela l'ostacolo principale per Guido Forti, che insiste per la ricerca dell'affidabilità piuttosto che delle prestazioni. Prende così vita il progetto della nuova Forti FG01, le cui radici risalgono al 1991, quando l'ex designer della Brabham, Sergio Rinland, lasciò la squadra britannica prima della fine della stagione. Successivamente Rinland fonda la Astauto Design Ltd. a Tolworth, in Inghilterra, assumendo molti dei suoi ex collaboratori in Brabham, quando lo storico team inglese chiude i battenti. Brabham vende la fabbrica e la galleria del vento di Chessington alla Yamaha, strutture che Astauto affitta per sviluppare la nuova Fondmetal GR02, progettata e costruito nel giugno 1992, appena sei mesi dopo essere stata commissionata da Gabriele Rumi.

FORTI FG01, Pedro Paulo Diniz
Intelagos, GP del Brasile 1995

   La Fondmetal GR02 era una naturale evoluzione della Brabham BT60 perché concepita in brevissimo tempo dallo stesso team di progettazione. A causa dei gravi problemi finanziari di Rumi, la GR02 non ha concluso il Campionato 1992 e a settembre dello stesso anno il team Fondmetal cessa la propria attività. Alla fine del 1994 Guido Forti si accorda con Rumi per l'acquisto dei resti del Team Fondmetal, acquistando contemporaneamente tutti i pezzi di ricambio della GR02. Forti si rivolge quindi alla Astauto Design di Rinland per acquistare il design di quella che sarebbe stata la vettura di Formula 1 del 1993 dopo la chiusura del team Fondmetal. A quel tempo, Rinland vive e lavora in California su un nuovo progetto Champ Car. Forti invia il suo allora capo progettista, ed ex dipendente Astauto, Chris Radage in California per raccogliere tutte le informazioni tecniche, i dati e i disegni da Rinland. Il progetto viene poi affidato a Giorgio Stirano, già visto in Formula 1 come progettista della Osella FA1 del 1980, e a Chris Radage. Come ingegnere esecutivo viene assunto Giacomo Caliri, anch'egli in Osella nei primi anni '80 ma ancora prima in Ferrari con Mauro Forghieri e successivamente in Autodelta Alfa Romeo e in Fittipaldi Automotive, mentre a capo del reparto aerodinamico viene messo Hans Fouche, collaboratore di Rinland in Astauto e con un passato in Brabham.

FORTI FG01, Roberto Moreno
Adelaide, GP d'Australia 1995

   Per un breve periodo anche lo stesso Rinland entra a far parte del team all'inizio del 1995, con il ruolo Direttore Tecnico e collaborando nella progettazione dell'auto. Essendo poco più di una rielaborazione della vecchia Fondmetal GR02, la Forti FG01 non promette molto in termini di prestazioni. La monoposto è spigolosa e voluminosa, con una scarsa efficienza aerodinamica che influisce negativamente su grip e maneggevolezza, oltre che sovrappeso e poco potente. Utilizza infatti un motore clienti V8 Ford-Cosworth ED, in gran parte finanziato da Ford Brasil, che sviluppa solo 630 cv, ed é anche l'unica vettura in griglia ad avere ancora un cambio manuale nella stagione 1995. L'unica cosa attraente dell'auto é la sua combinazione di colori blu e giallo, accompagnata da cerchioni verdi fluorescenti, che illustrano l'influenza brasiliana della squadra nel suo primo anno. Anche la scelta dei conduttori ricade ovviamente su piloti carioca, con Pedro Paulo Diniz come prima guida affiancato dal veterano Roberto Moreno.

FORTI FG01, Roberto Moreno
Hungaroring, GP d'Ungheria 1995

   Sia nei test che nelle prime gare le vetture del team italiano, seppur affidabili, sono spesso relegate nelle posizioni di bassa classifica, con distacchi pesanti rispetto alle monoposto che le precedono. Rinland, dopo poche settimane dal via del Campionato, lascia la scuderia dopo aver litigato con la direzione del team per la mancanza di competitività della vettura. A metà stagione vengono apportate alcune modifiche alle vetture, tra cui l'adozione di un nuovo musetto, che però non producono evidenti miglioramenti. Il migliore piazzamento viene ottenuto da Diniz in Australia, ultima gara stagionale, con un settimo posto, staccato comunque di 4 giri dal vincitore Hill e di 1 giro dal sesto classificato. Grazie a questo piazzamento comunque la Forti Corse riesce a piazzarsi davanti alla Pacific nella classifica Costruttori del '95. Per il 1996, l'auto viene aggiornata alla specifica “B” e, con i piloti italiani Luca Badoer e Andrea Montermini, prende parte alle prime cinque gare della stagione '96, ovviamente senza ottenere risultati di rilievo. 





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