La quinta monoposto di Formula 1 che esce dalle officine della scuderia di Eddie Jordan è la nuova 195, vettura che deve svolgere il difficile compito di sostituire la buona 194 che nella stagione precedente ha dato tante soddisfazioni al team irlandese. Nel walzer di cambio di motorizzazioni la Hart, che nel 1994 aveva fornito il suo propulsore alle Jordan, stringe un accordo biennale in esclusiva con la Footwork, lasciando la scuderia irlandese senza un propulsore ufficiale. La rottura dei rapporti tra la Peugeot e la McLaren di Ron Dennis, passata dal 1995 ai motori Mercedes-Benz, offre ad Eddie Jordan l'occasione per avere il V10 francese in esclusiva, non uno dei propulsori più performanti ed affidabili del circus ma indubbiamente un buon motore.
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JORDAN 195, Eddie Irvine Montecarlo, GP di Monaco 1995 |
Il collaudato gruppo di tecnici che ha lavorato sulla 194 viene riconfermato in toto, con Gary Anderson che ricopre ancora il ruolo di direttore tecnico, Andrew Green con il ruolo di capo progettista, l'ingegnere responsabile della progettazione meccanica è sempre Mark Smith mentre Darren Davies svolge ancora il ruolo di capo aerodinamico, tutti sotto la guida del team manager John Walton. La nuova Jordan 195 si distingue da tutte le altre vetture del '95 per una veste aerodinamica inedita caratterizzata da un musetto basso, in controtendenza rispetto alle maggiori scuderie che invece puntano sull'innalzamento del musetto per agevolare l'aerodinamica inferiore della monoposto. Pur mantenendo il disegno della 194, che riprendeva quello innovativo della 191, Anderson preferisce non utilizzare più il caratteristico alettone arcuato e diviso in due parti, applicato lateralmente al musetto, ma passa ad una soluzione ad ala unica a tutta larghezza applicato sotto al musetto, mentre le fiancate hanno un disegno arrotondato e con una caratteristica presa d'aria molto stretta e avanzata, che parte ben prima dell'abitacolo.
JORDAN 195, Rubens Barrichello
Montecarlo, GP di Monaco 1995
La pulizia delle linee è forse la migliore caratteristica della 195, che al retrotreno presenta un innovativo scivolo estrattore con una sezione centrale molto alta e due laterali basse e larghe, in grado di garantire una buona deportanza. La zona finale delle fiancate poi è piuttosto curata per migliorare l'afflusso di aria pulita all'alettone posteriore. Per quanto riguarda invece il telaio e il reparto sospensioni viene mantenuto quanto di buono visto sulla 194, ovviamente con i dovuti aggiornamenti.
JORDAN 195, Eddie Irvine
Montecarlo, GP di Monaco 1995
Il cambio del motore invece rappresenta la vera novità della 195. Il V10 Peugeot, pur avendo circa le stesse dimensioni e potenza del V10 Hart, ha bisogno di masse radianti di maggiori dimensioni, obbligando i tecnici ad una ridistribuzione dei pesi per ritrovare la buona efficienza meccanica messa in mostra dalla precedente monoposto. Il V10 francese, abbinato al già visto cambio semiautomatico a sette rapporti costruito dalla stessa Jordan, nell'arco della stagione si dimostra essere il vero tallone d'Achille della 195, mettendo in mostra più volte i suoi limiti prestazionali, circa 700 cv a 15.500 giri/min, e soprattutto di affidabilità. Sulle 16 volte che le due Jordan 195 non vedono il traguardo nel '95, ben 11 infatti sono dovute alla scarsa affidabilità del sistema motore/cambio, troppe volte foriero di rotture improvvise.
JORDAN 195, Eddie Irvine
Hungaroring, GP d'Ungheria 1995
Per portare in pista la nuova 195 vengono riconfermati i due piloti del '94, il brasiliano Rubens Barrichello e il nordirlandese Eddie Irvine, che dopo un avvio difficile con cinque ritiri nelle prime sei partenze, dalla terza prova stagionale ritrovano una certa continuità di risultati portando punti e piazzamenti di tutto rispetto alla scuderia di Eddie Jordan. In Canada, sul circuito nominato all'indimenticato Gilles Villeneuve, la scuderia irlandese ottiene un inaspettato doppio podio, con Barrichello secondo ed Irvine terzo, e grazie ad ulteriori piazzamenti ottenuti nelle successive gare la scuderia Irlandese chiude la stagione '95 con 21 punti e un buon sesto posto nella classifica costruttori.
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