FOOTWORK FA17 Hart 830

   Alla fine del 1995, la scuderia Arrows di Milton Keynes, nel Buckinghamshire, torna sotto il controllo di Jackie Oliver e Alan Rees, che riescono a riacquistare le quote di Wataru Ohashi grazie al sostegno della finanziaria Schwäbische Finanz & Unternehmensberatung AG. Nonostante il cambio di proprietà, il 1996 rappresenta comunque l'ultima stagione in cui la squadra corre con il nome Footwork, in base all’accordo stipulato alla fine del 1990 con l’imprenditore giapponese Ohashi, presidente della compagnia di logistica omonima. Secondo i termini dell’intesa, la Arrows è infatti obbligata a mantenere il nome Footwork fino al termine della stagione 1996, anche dopo l’uscita di scena del gruppo giapponese.

FOOTWORK FA17, Jos Verstappen
Imola, GP di San Marino 1996

   Nel marzo del '96 però, poco prima dell'inizio del Campionato Mondiale, Rees decide di lasciare la squadra cedendo tutte le sue quote a Tom Walkinshaw che controlla così il 40% della società, mentre il suo socio Peter Darnbrough ne acquisisce l'11%. Il socio maggioritario rimane comunque Jackie Oliver, che detiene ancora il 49%, anche se nel nome della scuderia compare il prefisso TWR (Tom Walkinshaw Racing), società fondata dall'imprenditore inglese nel 1975, la cui attività prevede la progettazione e la produzione di auto da corsa e da strada, vincitrice 2 volte a Le Mans nella categoria Sportscar e 3 volte Campione del Mondo nella medesima categoria, e a cui bisogna riconoscere il merito di aver portato alla ribalta il tecnico Ross Brawn. L'uscita di scena di Rees e l'ingresso di Walkinshaw pongono però fin da subito un limite alla progettazione e allo sviluppo della nuova Footwork-Arrows FA17 per la stagione '96, con l'intenzione del manager inglese di concentrare tutti i suoi sforzi sul 1997, anno in cui la definitiva uscita di scena della Footwork corrisponderà con un nuovo inizio per la TWR Arrows.

FOOTWORK FA17, Jos Verstappen
Buenos Aires, GP d'Argentina 1996

   Con le stesse motivazione Walkinshaw mantiene sostanzialmente il gruppo di tecnici della stagione precedente, con Alan Jenkins nel ruolo di direttore tecnico e Dave Amey come capo progettista, ma getta le basi per costruire la nuova squadra in attesa del '97 con grande anticipo, lasciando la libertà a Jenkins di trasferirsi al nascente Team Stewart e sostituendolo con Frank Dernie, già con lui in Ligier nella stagione precedente. Con queste premesse e tutte le attenzioni di Walkinshaw già proiettate nella stagione successiva, il 1996 non può che essere un anno difficile per la scuderia di Milton Keynes. La vettura FA17 è poco più che un semplice adeguamento alle nuove norme regolamentari della precedente FA16, con le protezioni per la testa del pilota ai lati dell'abitacolo e con un musetto leggermente più massiccio per la presenza delle nuove strutture deformabili. Il resto della meccanica è praticamente immutato rispetto alla FA16, con lo stesso telaio in fibra di carbonio con struttura a nido d'ape, le sospensioni a doppi bracci trasversali in configurazione push-rod e il cambio longitudinale semiautomatico a sei rapporti di derivazione X-Trac, così come il motore che rimane il vecchio e poco potente V8 Hart 830 da 2996 cc in grado di erogare solamente 680 cv a 13.100 giri/min, una cinquantina di cavalli in meno rispetto alla concorrenza. Le officine Hart in effetti avevano anche progettato per il 1996 un nuovo V10, ma le difficoltà economiche del motorista inglese e le finanze ridotte ai minimi termini della scuderia Arrows non permettono la realizzazione del nuovo motore.

FOOTWORK FA17, Ricardo Rosset
Montecarlo, GP di Monaco 1996

   Le due FA17 vengono affidate all'olandese Jos Verstappen e al Campione in carica della Formula 3000, ma debuttante in Formula 1, il brasiliano Ricardo Rosset. Dopo aver disputato le prime tre gare stagionali con i colori del '95, dal Gran Premio d'Europa disputato sul circuito tedesco del Nürburgring la monoposto sfoggia una nuova livrea completamente rossa voluta dal nuovo sponsor, il drink energetico Power Horse, che apporta una discreta quantità di denaro, comunque non sufficiente alla scuderia inglese per uscire dalla zona bassa della classifica. A peggiorare la situazione è anche il contratto fatto da Walkinshaw con la Bridgestone, che per tutta la stagione utilizza le FA17 come vetture test per collaudare i nuovi pneumatici che dal '97 debutteranno nella massima serie a ruote scoperte, impedendo di fatto di sviluppare la monoposto. La stagione '96 si rivela infatti un vero e proprio disastro, con continui ritiri e solo 12 passaggi sotto la bandiera a scacchi.

FOOTWORK FA17, Ricardo Rosset
Monza, GP d'Italia 1996

   A dire il vero l'inizio di stagione sembrava anche incoraggiante con le discrete qualità della FA17 messe in luce soprattutto da Verstappen, capace di cogliere anche il sesto posto nel Gran Premio d'Argentina. La crescita della concorrenza e il mancato sviluppo della FA17, oltre che le deludenti qualità di Rosset, hanno reso invece il resto della stagione un vero calvario, con le due monoposto destinate a combattere solamente nelle retrovie. In attesa del '97, la stagione di transizione 1996 si chiude con 1 solo punto nel carniere della Footwork-Arrows, ottenendo il nono posto in classifica costruttori, davanti solo a Minardi e Forti.   




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