Archiviata la prima stagione con il campione tedesco Michael Schumacher alla guida delle rosse di Maranello, la scuderia Ferrari si appresta a vivere da protagonista la stagione '97. Nella pausa invernale vengono infatti messi a segno altri due pesanti colpi di mercato con l'ingaggio di Ross Brawn in qualità di direttore tecnico e di Rory Byrne come capo progettista, entrambi in arrivo dalla Benetton. Con Schumacher alla guida, il direttore sportivo della scuderia Jean Todt è così riuscito nel suo intento di riformare il trio capace di vincere due mondiali consecutivi con le monoposto di Briatore nel '94 e '95. La scelta di Todt è anche motivata dal fatto che il progettista John Barnard non vuole coprire il ruolo di direttore tecnico in scuderia, preferendo svolgere la propria attività presso il distaccamento “Ferrari Design & Development” di Shalford nel Regno Unito, rischiando di alterare fortemente gli equilibri interni di una squadra come la Ferrari che vuole invece accentrare nuovamente tutta la produzione nel Reparto Corse di Maranello. Ormai é chiaro che il tempo di Barnard a Maranello è compiuto, tanto che la presentazione della nuova F310B avviene a inizio gennaio, contrariamente ai voleri del tecnico inglese che d'abitudine ritarda al massimo le prime uscite delle sue monoposto per non offrire il fianco agli avversari.
FERRARI F310B, Michael Schumacher
Interlagos, GP del Brasile 1997
Da troppo tempo però le monoposto Ferrari non riescono ad iniziare un campionato in modo competitivo, sempre costrette a rincorrere le avversarie in rimonte improbabili, cosa che si spera di evitare con la possibilità di effettuare una gran mole di test prima del via ufficiale della stagione previsto in Australia a marzo. Nel segno della continuità non viene così stravolto il progetto della precedente monoposto e anche il nome rimane lo stesso con solo l'aggiunta della “B” a significare l'evoluzione della precedente vettura. Una volta compiuto il passaggio di Barnard alla Arrows, Brawn e Byrne si dedicano completamente allo sviluppo della monoposto che ben digerisce gli aggiornamenti, partendo comunque da una solida base che permette di avere un'ottima affidabilità. Il musetto della F310B è completamente nuovo e riprende le forme della Williams FW18, le pance laterali non hanno più le bocche staccate dal corpo vettura ma riprendono le forme delle Benetton vincenti degli anni '94 e '95, mentre il retrotreno rimane praticamente immutato con ancora gli stessi problemi di usura precoce degli pneumatici posteriori.
FERRARI F310B, Eddie Irvine
Montecarlo, GP di Monaco 1997
La scuderia di Maranello però mette in mostra una coesione come non si era mai vista in passato e il duro lavoro nei test invernali dà i suoi risultati, con la vettura che nel giro di poche gare si trasforma dal brutto anatroccolo che era nella passata stagione in un bellissimo cigno in grado di primeggiare e competere per le zone alte della classifica. Nel giro di due mesi, da fine aprile a fine giugno, Schumacher mette a segno 3 vittorie, 1 secondo posto e 1 quarto, e il suo compagno di squadra Eddie Irvine riesce a salire per 4 volte sul podio, a conferma della bontà del lavoro svolto sulla F310B. Alla base di questi successi c’è l’estrema facilità d’intervento da parte dei meccanici nel modificare l'assetto della vettura, che consente al muretto del Cavallino di cambiare assetto e strategie di gara fino a poco prima della partenza. Un esempio su tutti: la sostituzione delle barre anteriori e la regolazione delle sospensioni si possono effettuare in pochi minuti semplicemente togliendo un coperchio posto sopra al musetto. L'introduzione durante la stagione di un nuovo ripartitore di frenata elettronico permette ai due piloti Ferrari di avere un grande vantaggio in staccata rispetto ai concorrenti, mentre l'utilizzo di un nuovo telaio realizzato con una particolare tecnica costruttiva, permette un evidente risparmio di peso grazie al quale è ora possibile incrementare la zavorra, che si può spostare per trovare l’ideale distribuzione dei pesi e ridurre il consumo degli pneumatici.
FERRARI F310B, Eddie Irvine
Suzuka, GP del Giappone 1997
Durante la stagione viene anche rivisto il potente V10 tipo 046 utilizzato nel 1996, che nell'evoluzione 046/2 raggiunge i 750 cv a 17100 giri/min in configurazione gara. L'incremento di potenza però richiede una maggiore quantità di carburante e un maggiore afflusso d'aria al motore e quindi viene leggermente aumentato e abbassato il serbatoio, mentre Byrne lavora sull aerodinamica della monoposto modificando la presa d'aria sopra la testa del pilota. Anche il cambio della F310B è completamente nuovo e si tratta di un trasversale semiautomatico a sette rapporti, realizzato da Barnard nel '96 e già in programma di essere installato sulla nuova monoposto del '97. Una particolarità della F310B la si trova nel volante che, riprendendo sempre un'idea di Barnard, raggruppa tutte le funzioni della monoposto su un display posizionato al centro del volante e non più sul cruscotto. Inizialmente questa novità introdotta sulle vetture del Cavallino viene vista come una trovata inutile che fa solo innalzare i costi di progettazione e realizzazione, oltre che ulteriore causa per possibili inconvenienti elettronici. Mai previsione si è però rivelata più sbagliata e infatti nel volgere di poche stagioni i volante-computer si affermeranno su tutte le monoposto e vetture racing, diventando sempre di più uno strumento indispensabile per la gestione delle vetture. Per quanto riguarda la livrea della nuova F310B, viene abbandonato il classico colore rosso corsa tipico delle monoposto del Cavallino per passare ad un rosso più chiaro e brillante. Inizialmente si pensa che questo possa dipendere dai voleri del nuovo sponsor principale Philip Morris International, che con il brand Marlboro interrompe il sodalizio ventennale con la McLaren per vestire le Ferrari, ma ma tale gradazione é legata, più che a motivi commerciali, alla necessità di rendere più riconoscibili le monoposto Ferrari nelle riprese televisive.
FERRARI F310B, Michael Schumacher
Montréal, GP del Canada 1997
Alla F310B va riconosciuto il merito di riportare la scuderia italiana al vertice della Formula 1, tornando a lottare per entrambi i titoli mondiali. Schumacher ottiene ben 5 vittorie anche se una manovra scorretta nei confronti di Villeneuve nel corso del 47esimo giro dell'ultima gara stagionale a Jerez gli procura una squalifica e l'azzeramento dei punti conquistati, ben 78 che gli avrebbero garantito il secondo posto in classifica. La squalifica non riguarda però il team che chiude la stagione al secondo posto in classifica costruttori con 102 punti, a solo 21 dalla vincitrice Williams-Renault. Eddie Irvine fa egregiamente il suo dovere ottenendo il settimo porto in classifica piloti conquistando 24 punti e salendo per ben 5 volte sul podio. Da questa stagione la squadra plasmata da Jean Todt con un lavoro lungo, oscuro ma tremendamente efficace, non solo dispone del pilota migliore del momento, ma si dimostra in grado di sfidare qualsiasi avversario nella certezza di avere ormai il meglio in ogni reparto. Sta iniziando un’era memorabile per il Cavallino Rampante.
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