PROST JS45 Mugen-Honda

   L'ultima gara del Campionato 1993, corsa il 7 novembre sul circuito di Adelaide in Australia, segna la fine della carriera del pilota più vincente di sempre all'epoca, Alain Prost. A 38 anni suonati e con giovani arrembanti come Schumacher, Häkkinen, Hill e tanti altri ormai sulla rampa di lancio per diventare futuri campioni, è forse la decisione più sensata ma sicuramente nella testa del francese la voglia di Formula 1 rimane intatta. Alain accetta quindi l'offerta della TV francese TF1 per diventare commentatore dalla stagione successiva. Prost ricopre questo ruolo per due stagioni, '94 e '95, ma nel frattempo ritorna all’ovile, in Renault che lo aveva reso celebre ad inizio carriera e con i cui motori ha vinto il suo quarto titolo, diventandone addetto alle pubbliche relazioni. Nel 1995 passa alla McLaren con il ruolo di consulente con la possibilità di testare di persona le monoposto del '94, '95 e '96, potendo toccare con mano i progressi fatti dalle moderne monoposto soprattutto in termini di sicurezza. Di questo mondo ne vuole essere ancora protagonista, certamente non come pilota ma intraprendendo una carriera che avrebbe sempre voluto fare durante i suoi anni da corridore e cioè gestire un suo team, una cosa che ovviamente non avrebbe potuto fare mentre ancora indossava il casco, come invece spesso avveniva negli anni '70 ma assolutamente impossibile nella Formula 1 di metà anni '90.

PROST JS45, Shinji Nakano
Buenos-Aires, GP d'Argentina 1997 

   Così all’inizio del '96 il campione francese inizia a guardarsi intorno cercando una struttura solida e una squadra rodata su cui contare, non volendo iniziare un’avventura improvvisata. La sua attenzione cade sulla Ligier, una scuderia di mezza classifica ma con un'ottima struttura nei pressi del circuito di Magny-Cours e con un passato di tutto rispetto. Con l’aiuto del Governo Francese, da sempre sostenitore delle campagne sportive “bleu”, Prost riesce anche a convincere la Peugeot a rimanere nel Circus quando oramai la “Casa del Leone”, dopo la deludente esperienza con McLaren e quella poco brillante con la Jordan, è intenzionata ad abbandonare la classe regina dell’automobilismo. Tuttavia, le trattative con il motorista francese si concludono con la stagione oramai alle porte, e questo obbliga Prost a rimanere per il 1996 con i motori Mugen-Honda, che già ha un contratto in essere con la Ligier. Nasce così la scuderia Prost Grand Prix. Con Frank Dernie passato alla Arrows e Paul Crooks alla Jordan, il solo Loïc Bigois rimane nel team, non più come capo aerodinamico ma bensì promosso a direttore tecnico. Il nuovo progettista è l'ingegnere francese Claude Delbet, mentre il ruolo di ingegnere capo viene ricoperto da Damien Py, anch'egli di nazionalità transalpina.

PROST JS45, Shinji Nakano
Monza, GP d'Italia 1997

   La nuova Prost JS45 viene progettata in anticipo rispetto al passaggio di proprietà della scuderia nelle mani del 4 volte Campione del Mondo francese e con ancora il precedente staff di tecnici, e di conseguenza è una semplice evoluzione della già valida Ligier JS43 del '96, monoposto che a sua volta ricopia quasi fedelmente le sembianze della vincente Benetton B195, Campione del Mondo con Schumacher nel 1995. Prost decide infatti di mantenere le classiche iniziali del pilota Jo Schlesser che da sempre contraddistinguono le Ligier, precedute dal suo cognome a significare il nuovo corso della scuderia. Il poco tempo a disposizione del nuovo direttore tecnico Bigois e l'aver mantenuto il medesimo motore Mugen-Honda, un V10 a 72° in grado di sviluppare solo 710 cv a 13900 giri/min, molto affidabile e soprattutto leggero coni suoi 123 kg, oltre che avere lo stesso telaio e le stesse sospensioni del '96, rendono la Prost JS45 una monoposto collaudata e affidabile ma anche molto competitiva dopo essere stata ulteriormente affinata dal nuovo staff tecnico. La livrea della nuova Prost rimane del consueto blu, che ormai da diverse stagioni caratterizza le monoposto della scuderia francese, anche se scompaiono le fiancate bianche e il logo Parmalat, sponsor personale di Diniz che lascia il team francese per passare in Arrows.

PROST JS45, Olivier Panis
Montecarlo, GP di Monaco 1997

   Lo sponsor principale torna ad essere il tabaccaio francese Gitanes con il marchio Gauloises, mentre Alcatel e Canal+, anch'essi brand transalpini, sono sponsor secondari. Viene confermato come primo pilota il francese Olivier Panis, mentre come seconda guida viene ingaggiato il giapponese Shinji Nakano, un esordiente nella massima serie a ruote scoperte ma fortemente voluto dalla Honda. L'accordo raggiunto con la Bridgestone per la fornitura degli pneumatici fa la fortuna della nuova Prost JS45 che, dopo aver risolto i problemi di beccheggio della precedente versione, grazie proprio alla costanza di rendimento delle gomme nipponiche diventa un'arma micidiale nelle mani di Panis. Il francese comincia la stagione con un quinto posto in Australia, seguito da un podio basso in Brasile e un ritiro in Argentina, anche se fino a quel momento la vettura di Panis è comodamente al secondo posto. Dopo un anonimo ottavo posto a Imola arriva un altro podio a Montecarlo e un piazzamento in Spagna, tanto che a questo punto della stagione Panis si trova terzo in classifica dietro solo a Villeneuve e Schumacher. Proprio mentre tutto sembra volgere al meglio però arriva l'inattesa tegola sulla scuderia di Prost. Durante il Gran Premio del Canada, successivamente ad una foratura, la Prost JS45 del francese si schianta violentemente contro un muretto di protezione. Nell'incidente Panis riporta la frattura di entrambe le gambe e di conseguenza la fine del suo campionato, obbligando Prost a cercare velocemente un valido sostituto. La scelta cade sul giovane italiano Jarno Trulli, in forza alla Minardi fino a quel punto del campionato e autore di ottime prestazioni.

PROST JS45, Jarno Trulli
Spa-Francorchamps, GP del Belgio 1997  

   La scelta si rivela azzeccata e Trulli dimostra fin da subito le sue doti, conquistando il quarto posto in Germania e mettendo in mostra tutte le sue qualità in Austria dove, dopo essersi qualificato terzo, prende il comando della gara sopravanzando Villeneuve e Häkkinen al via e cominciando a guadagnare sui due fino a una quindicina di giri dal termine quando una probabile vittoria si trasforma in un disastro con il cedimento di entrambi i motori Mugen-Honda montati sulle due Prost JS45 nell'arco di un paio di giri. A fine stagione la Prost Grand Prix conquista 21 punti e il sesto posto nella classifica costruttori, indubbiamente il miglior risultato della breve vita della nuova scuderia francese, anche se rimane il rammarico che senza l'incidente di Panis probabilmente si sarebbe assistito ad un campionato piloti con un protagonista in più, come detto anche da Jacques Villeneuve in un'intervista di alcuni anni dopo reputando il giovane francese come suo più agguerrito avversario dopo Schumacher.


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