STEWART SF01 Ford-Cosworth JD Zetec-R

   Il nome Jackie Stewart non ha bisogno di presentazioni particolari per chi è appassionato di Formula 1. Jackie è semplicemente uno dei più grandi e carismatici campioni del volante dell'intera storia dell'automobilismo sportivo, capace di dominare in Formula 1 tra il '68 e il '73 con la scuderia di Ken Tyrrell e lo storico V8 Ford-Cosworth DFV. Anche dopo il suo ritiro i buoni rapporti con la Ford gli consentono di diventare consulente per la casa americana, oltre che proseguire nel mondo della Formula 1 come commentatore televisivo per le reti americane ed australiane. E così non sorprende che quando nel 1988 il figlio Paul decide di mettere in piedi una scuderia automobilistica, la Paul Stewart Racing, per far correre sé stesso nel campionato inglese di Formula Ford, Sir Jackie viene coinvolto direttamente nell'impresa usando tutta la sua influenza per attrarre finanziatori e sponsor. La scuderia cresce rapidamente fino ad arrivare al Campionato Internazionale di Formula 3000 con ruolo sempre più importante e con piloti dal futuro prestigioso, quali David Coulthard e Allan McNish. Nel 1994 il brasiliano Gil De Ferran ottiene i migliori risultati della scuderia, vincendo tre gare e finendo terzo in classifica.

STEWART SF01, Rubens Barrichello
Montecarlo, GP di Monaco 1997

   L'idea di fare il grande salto in Formula 1 cresce sempre più ma le esperienze disastrose di Simtek, Pacific e Forti Corse, che hanno fatto un percorso simile, frenano le intenzioni degli Stewart di tentare l'ingresso nella massima serie senza una solida base tecnica ed economica. Il lavoro dietro le quinte dura per altri due anni, finché non vengono trovati gli accordi di sponsorizzazione col gigantesco gruppo bancario HBSC e con il governo malese, interessato a promuovere il marchio Malaysia in tutto il mondo. Fondamentale per la nascita della scuderia sono anche gli ottimi rapporti di Sir Jackie con la Ford Motor Company, con la quale viene infatti firmato un contratto quinquennale di sviluppo oltre che l'appoggio ufficiale della casa americana che sempre tramite la fidata Cosworth fornirà gli evoluti V10 JD Zetec-R. La Paul Stewart Racing viene così ribattezzata Stewart Grand Prix e, nonostante l’origine scozzese della famiglia Stewart, la sede scelta per la costruzione della Factory cade su Milton Keynes, città del sud-est dell’Inghilterra e attuale sede del team Red Bull Racing.

STEWART SF01, Rubens Barrichello
Buenos Aires, GP d'Argentina 1997

   Per il debutto nel grande Circus, datato 1997, gli Stewart si affidano al progettista Alan Jenkins, uomo di esperienza proveniente da una lunga militanza in McLaren negli anni '80 proseguita poi in Arrows-Footwork negli anni '90. Con lui sempre dalla Arrows-Footwork arriva anche Dave Amey, coadiuvato dal giovane Andy Flamming, mentre per il reparto aerodinamico la neonata scuderia inglese si affida a Eghbal Hamidy, anch'egli profondo conoscitore delle moderne monoposto visto il suo recente passato in Williams sotto le direttive di Newey. Il 19 dicembre 1996 viene così presentata alla stampa la nuova Stewart SF01, una vettura tutto sommato piuttosto convenzionale concepita soprattutto per permettere al team di fare esperienza nella stagione del debutto, senza rischi ed esposizioni eccessive dal punto di vista economico.

STEWART SF01, Jan Magnussen
Hungaroring, GP d'Ungheria 1997

   La scelta per il colore della nuova SF01 cade sul bianco, percorsa da una striscia che dal musetto arriva fino al posteriore della monoposto e riprende i classici colori del tartan scozzese, a ricordare le origini della famiglia Stewart. Il telaio è un classico monoscocca in fibra di carbonio con struttura a nido d'ape, le sospensioni ricalcano lo schema maggiormente in voga in questi anni e cioè i doppi bracci trasversali in configurazione push-rod, il motore come già detto é il V10 Ford-Cosworth JD Zetec-R capace di sviluppare 710 cv a 15.000 giri/min ed è abbinato ad un cambio longitudinale semiautomatico di derivazione X-Trac e modificato dai tecnici della stessa Stewart. Fin dai primi test stagionali, la vettura scozzese si mostra molto competitiva, ma nelle prime gare non vengono ottenuti risultati di rilievo a causa dei ritiri delle vetture di entrambi i piloti, l'affermato brasiliano Rubens Barrichello e il giovane danese Jan Magnussen, papà dell'attuale pilota Kevin, praticamente un debuttante avendo corso una sola gara nel 1995 al volante di una McLaren come sostituto di Mika Häkkinen.

STEWART SF01, Rubens Barrichello
Hockenheimring, GP di Germania 1997

   Il primo vero acuto della SF01 porta il nome di Barrichello che riesce a conquistare un incredibile secondo posto a Montecarlo, quinto appuntamento stagionale, in una gara condizionata dalla tantissima pioggia scesa sul circuito del Principato. Il brasiliano ottiene così i primi punti per il neonato team in Formula 1, anche se il suo distacco dal vincitore Schumacher su Ferrari è di quasi 1 minuto. Anche nel prosieguo della stagione la SF01 si mostra una valida monoposto molto veloce e prestazionale, grazie anche all'ottima resa degli pneumatici Bridgestone che equipaggiano le monoposto del team scozzese, ma la scarsa affidabilità del reparto motore/cambio limita fortemente le prestazioni della squadra. Infatti solo in 8 occasioni su 34, i due piloti portano a termine le gare e il secondo posto di Barrichello nel principato di Monaco, anche se molto prestigioso, rimane l'unico risultato valido in stagione e i 6 punti conquistati restano i soli del campionato '97, che termina al nono posto della classifica costruttori. A stagione ormai conclusa anche Jackie Stewart riassapora la sensazione di pilotare una moderna Formula 1, portando in in pista una SF01 in una giornata di test privati svolti sul circuito inglese di Silverstone.




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