La seconda metà della stagione '98, che dopo l'arrivo di Mike Gascoyne ha visto le monoposto di Eddie Jordan lottare costantemente per le posizioni di vertice, proietta la scuderia irlandese verso il 1999 con rinnovato entusiasmo e ottimismo. Eddie Jordan decide di proseguire con il Direttore Tecnico Gascoyne che, arrivato dalla Tyrrell a metà '98 per sostituire lo storico progettista Gary Anderson, al fianco di Jordan fin dall'esordio in Formula 1 del team irlandese, si dimostra valido al punto da convincere Jordan a rivedere parte dello staff tecnico.
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JORDAN 199, Heinz-Harald Frentzen Montecarlo, GP di Monaco 1999 |
Per realizzare la nuova Jordan 199 viene confermato come Capo Progettista il fidato Mark Smith, in Jordan da ormai nove stagioni, ma viene richiamato Tim Holloway a ricoprire il ruolo di Direttore Tecnico al fianco di Gascoyne. Un innesto importante viene fatto con l'ingaggio di Bob Bell, Ingegnere Aeronautico laureato a Belfast e con un importante passato di oltre 10 anni in McLaren alle direttive di Newey e successivamente in Benetton con Ross Brawn, andando così a ricomporre la coppia Gascoyne/Bell autrice delle McLaren vincenti nei campionati '89/'90/'91 con Prost e Senna. Nel team Jordan, Bell ricopre il ruolo di Ingegnere Capo per la Tecnologia dei Veicoli mentre per il ruolo di Responsabile per l'Aerodinamica viene confermato John Iley, Ingegnere Aerodinamico che dopo aver lavorato al progetto della EuroBrun nel '89 si è trasferito negli States dove ha sviluppato le monoposto per Newman-Haas, Lola Cars e Swift Engineering.
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JORDAN 199, Damon Hill Spa-Francorchamps, GP del Belgio 1999 |
La nuova Jordan 199 è una logica evoluzione della buona 198 anche se la certosina cura aerodinamica voluta da Gascoyne e messa in atto da Bell e Iley nella galleria del vento, si nota eccome. Il nuovo telaio progettato da Gascoyne e ancora un monoscocca di carbonio ma con un musetto leggermente più spiovente e un nuovo alettone anteriore con una particolare conformazione in modo da avere un flusso d'aria ottimale nella parte sottostante la monoposto. Allo stesso scopo concorrono anche i due grandi deviatori di flusso subito dietro l'ala anteriore e la carenatura posizionata nella parte iniziale delle fiancate mentre lateralmente all'abitacolo le classiche paratie obbligatorie a protezione della testa del pilota, assumono una forma bombata e su di esse compaiono due “pinne” studiate appositamente per regolare i flussi verso la zona posteriore della vettura. Le pance laterali sono più alte e voluminose rispetto alla precedente 198, conferendo alla macchina un aspetto imponente ma con un'estrema pulizia delle linee. Anche il cofano motore infatti è più bombato e arriva a coprire tutta la zona posteriore con forme rotonde e armoniche.
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JORDAN 199, Heinz-Harald Frentzen Hungaroring, GP d'Ungheria 1999 |
Un'altra novità riguarda proprio il motore che, pur restando il classico V10 Mugen-Honda da 2999 cc, da questa stagione viene aggiornato alla versione MF-301HD, rivisto completamente nella distribuzione dei pesi spostando il serbatoio dell'olio, tanto da permettere un sensibile abbassamento del baricentro della vettura. La potenza viene incrementata fino ai 790 cv pur mantenendo la classica erogazione dolce tipica del V10 giapponese di derivazione Honda. Una caratteristica particolare della nuova Jordan 199 sta poi nell'utilizzare il motore come parte stressata, soluzione tipica delle monoposto degli anni '70. Come pilota di punta viene confermato l'inglese Damon Hill mentre per la seconda guida viene ingaggiato il tedesco Heinz-Harald Frentzen, in arrivo dalla Williams sostituito dal connazionale Ralf Schumacher in partenza proprio dalla Jordan. Durante tutta la stagione le monoposto dei due piloti saranno differenti con Hill che preferisce utilizzare una versione ad hoc con un passo leggermente più lungo rispetto a quella di Frentzen. Nonostante questo accorgimento il pilota inglese, nonché ex Campione del Mondo, non riesce ad adattarsi alla monoposto irlandese e, a parte quattro piazzamenti a punti, i suoi risultati sono scarsissimi.
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JORDAN 199, Damon Hill Monza, GP d'Italia 1999 |
Tutt'altra musica invece per Frentzen, capace di lottare costantemente per le posizioni di vertice e autore di una stagione eccezionale. Con due vittorie, un secondo posto, tre terzi e svariati piazzamenti il tedesco ottiene il terzo posto nella classifica piloti essendo in grado, fino a tre gare dal termine, di competere per la conquista del titolo in quella che si sarebbe rivelata anche la sua migliore stagione in Formula 1. La 199 si è rivelata l'auto di maggior successo della Jordan nei suoi quindici anni di storia, ottenendo due vittorie, una pole position e il terzo posto nel Campionato Costruttori.
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