Finalmente nel 1999 prende definitivamente il via il progetto messo in atto alla fine del '97 da Gian Carlo Minardi e Gabriele Rumi, dopo l'ingresso in società di quest'ultimo che vede il suo ritorno in Formula 1 dopo le apparizioni con Osella alla fine degli anni '80 e poi come costruttore nei primi anni '90. Il massiccio rinnovamento di tecnici già operato nella precedente stagione permette al piccolo team di Faenza, piccola cittadina della provincia di Ravenna in Emilia Romagna, di realizzare una monoposto che si scosta completamente dalle precedenti vetture prodotte da Minardi, essendo un nuovo progetto e non utilizzando parti già impiegate su precedenti vetture. Viene infatti deciso di abbandonare la precedente numerazione che identificava le vetture faentine ed utilizzarne una nuova, nel segno del radicale cambiamento e di un nuovo inizio.
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MINARDI M01, Luca Badoer Silverstone, GP di Gran Bretagna 1999 |
La nuova monoposto viene così chiamata Minardi M01 ed é realizzata sotto le direttive del Direttore Tecnico Gustav Brunner, ingegnere austriaco con una lunga militanza in Formula 1 dove fin dai primissimi anni '80 ha lavorato per ATS, RAM, Arrows, Rial, Zakspeed, March Leyton-House e soprattutto Ferrari. Il ruolo di Ingegnere Capo rimane ancora ricoperto da Gabriele Tredozi, ingegnere meccanico laureato all'Università di Bologna e attivo nella scuderia Minardi fin dall'inizio della sua carriera. Mantiene il suo incarico di Capo Progettista anche George Ryton, anch'egli con un passato di tutto rispetto viste le sue precedenti esperienze, soprattutto in Ferrari sotto le direttive di John Barnard con il quale ha collaborato presso il suo atelier nel Regno Unito. Cambia invece il Capo Aerodinamico, ruolo sempre più importante sul finire degli anni '90, con il passaggio di ruolo tra Mariano Alperin e l'ingegnere francese Jean-Claude Migeot, nuovo innesto che porta grande esperienza maturata fin dai primi anni '80, prima con Renault e successivamente con Tyrrell e Ferrari nella prima metà degli anni '90.
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MINARDI M01, Marc Gené Magny-Cours, GP di Francia 1999 |
La nuova M01 rappresenta un progetto molto ambizioso per la piccola scuderia faentina anche se a prima vista la vettura sembra una sorella della precedente M198. Rimane praticamente invariato il musetto alto e squadrato, così come la forma delle pance laterali e del cofano motore mentre al retrotreno si nota una cura aerodinamica più ricercata con forme più armoniose e appendici laterali per migliorare i flussi d'aria davanti alle gomme posteriori. Sotto la pelle però è tutto nuovo, a partire dal telaio più rigido e leggero e dalle sospensioni che, pur rimanendo in configurazione push-rod a doppi bracci oscillanti e barra di torsione, finalmente vengono riviste nelle geometrie per funzionare al meglio con gli pneumatici scanalati, già in uso per altro nella precedente stagione. Anche il motore, pur essendo ancora il classico V10 Ford-Cosworth, da questa stagione è il più recente VJM Zetec-R dotato in teoria di una manciata di cavalli in più del vecchio JD e con un'elettronica più aggiornata fornita sempre dalla Magneti-Marelli. Altre importanti novità sono i portamozzi e la scatola-guida realizzati in titanio fuso, mentre il blocco del cambio rappresenta una pionieristica fusione in lega di magnesio, materiale usato per la prima volta da una scuderia di Formula 1.
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MINARDI M01, Luca Badoer Monza, GP d'Italia 1999 |
Sul fronte piloti Gian Carlo Minardi e Gabriele Rumi richiamano l'italiano Luca Badoer, che già nel 1995 si era messo in evidenza come pilota della scuderia faentina prima di diventare un punto di riferimento nello sviluppo delle monoposto Ferrari, affiancandogli il debuttante spagnolo Marc Gené, sostenuto dallo sponsor personale Telefonica. In occasione dell'infortunio di Badoer, che lo obbliga a saltare la trasferta in Brasile, viene utilizzato anche un terzo pilota, il francese Stéphane Sarrazin. Per il pilota transalpino i 31 giri corsi durante il Gran Premio del Brasile 1999, pari a 133 km, rimarranno gli unici della sua carriera in Formula 1 nonostante fosse anche sotto contratto con la Prost Grand Prix con il ruolo di collaudatore. Lo shakedown della nuova M01 avviene sul circuito del Mugello il 28 gennaio 1999 con una livrea completamente nero carbonio, in attesa della definitiva colorazione che mantiene la combinazione di argento e blu come nella passata stagione ma con l'aggiunta dei due sponsor principali, la Fondmetal di Rumi sulle fiancate e il marchio Telefonica sul cofano motore. La presentazione ufficiale della nuova M01 infatti avviene il 9 febbraio proprio nella sede della compagnia spagnola a Barcellona dove é presente come pilota anche l'argentino Gaston Mazzacane che sarà utilizzato come collaudatore.
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MINARDI M01, Marc Gené Spa-Francorchamps, GP del Belgio 1999 |
Quando però si comincia a fare sul serio, nonostante le ottime premesse e le grandi aspettative, nulla cambia rispetto al '98. Nella prima gara stagionale in Australia infatti le due M01 sono desolatamente in fondo allo schieramento di partenza, con Gené addirittura escluso per non essere stato entro il 107% del tempo della pole ma successivamente riammesso in virtù dei tempi ottenuti nei turni precedenti. Purtroppo la piccola scuderia italiana non possiede una propria galleria del vento e gli ingenti costi di utilizzo dei moderni impianti limitano notevolmente lo sviluppo della nuova M01. Pur rappresentando un grande passo avanti per un team con un budget limitato come la Minardi, durante tutta la stagione '99 le due vetture rimangono relegate in fondo alla griglia, in battaglia solo con le modestissime Arrows. Complice anche un motore poco potente, durante tutta la stagione le due M01 non riescono mai a qualificarsi oltre la ventesima posizione ad eccezione del Gran Premio del Brasile, dove Sarrazin si qualifica diciassettesimo, e del Gran Premio di Germania, dove Gené ottiene la quindicesima piazza. Quantomeno dopo tre anni conclusi senza conquistare un piazzamento a punti, nel '99 la M01 conquista 1 punto in classifica costruttori grazie al sesto posto di Gené nel Gran Premio d'Europa, dove oltretutto grazie ad un meteo molto incerto e una serie di ritiri ed errori strategici di altri team, Badoer riesce addirittura ad issarsi fino alla quarta posizione prima di doversi ritirare a 13 giri dal termine a causa di un guasto alla trasmissione. Dopo la conclusione della stagione la Minardi utilizza la M01 per una serie di test per giovani piloti sul circuito di Jerez, tra i quali Max Wilson, Norberto Fontana, Giorgio Vinella, Peter Sundberg e il futuro due volte Campione del Mondo di Formula 1 Fernando Alonso.
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