FERRARI F1-2000

   Quella che tutt'ora rimane la decade più vincente nella storia della Ferrari in Formula 1 comincia nel 2000, anno in cui il titolo di Campione del Mondo ritorna nelle mani di un pilota della rossa dopo l'ultimo conquistato da Jody Scheckter nel lontano 1979. La nuova Ferrari F1-2000 viene concepita dal fantastico team di tecnici sotto la sapiente guida del Team Manager Jean Todt ed è ancora composto da Ross Brawn con il ruolo di Direttore Tecnico, Rory Byrne come Capo Progettista per la monoposto mentre il telaio viene progettato da Aldo Costa, Giorgio Ascanelli sempre a capo del settore Ricerca e Sviluppo, Marco Fainello che dopo essere stato inserito nel '99 nello staff ricopre ancora il ruolo di Responsabile per la Dinamica del Veicolo, Nikolas Tombazis che ricopre ancora il ruolo di Responsabile per l'Aerodinamica anche se da questa stagione viene assunto come suo coadiuvante il giovane ingegnere britannico James Allison, in arrivo dalla Benetton dove ha lavorato nell'importantissimo settore dell'aerodinamica del veicolo e progettista anche della W15 Mercedes AMG Petronas F1 del 2024.

FERRARI F1-2000, Michael Schumacher
Montecarlo, GP di Monaco 2000

   Il 7 febbraio a Maranello, con la presenza dell'allora Presidente del gruppo FIAT Gianni Agnelli e del presidente della Ferrari Luca Cordero di Montezemolo, viene tolto il velo alla nuova monoposto della Scuderia italiana e fin da subito si percepisce un sentore di vettura nata bene, con una cura particolare sia nei dettagli aerodinamici che tecnici. Infatti anche se a prima vista non sembra differire molto dalla precedente F399, la nuova Ferrari F1-2000 è frutto di un aerodinamica disegnata e affinata per la prima volta totalmente nella galleria del vento di Maranello, dove Tombazis nota che un maggiore passaggio d'aria sotto la vettura permette di aumentare il carico aerodinamico nel diffusore posteriore. Il musetto mantiene quindi una forma molto alta e anche l’alettone anteriore, con due flap sovrapposti a forma di freccia, denota l’accurata ricerca aerodinamica, mentre la mano di Byrne si nota soprattutto nelle finezze applicate al telaio. La FIA, infatti, per la stagione 2000 impone delle misure minime per le scocche con lo scopo di assicurare i massimi valori di sicurezza. I tecnici del Cavallino riescono ad ottenere gli stessi risultati di eccellenza pur interpretando in modo fantasioso le norme, inserendo due nervature ai bordi della parte superiore della scocca permettendo così al telaio di raggiungere le misure regolamentari solo in quei punti, guadagnando in penetrazione aerodinamica sul resto della superficie. Le pance laterali vengono ridisegnate in funzione di una diversa collocazione dei radiatori, mentre le protezioni intorno alla testa del pilota vengono “scavate” per liberare il passaggio dei flussi verso l'ala posteriore.

FERRARI F1-2000, Michael Schumacher
Hockenheimring, GP di Germania 2000

   La vera rivoluzione però si deve al motore, il nuovo V10 Tipo 049 di 2997 cc frutto del lavoro di 135 tecnici coordinati dal Direttore Tecnico del Motore Paolo Martinelli e del Progettista Capo del Motore Gilles Simon. Il nuovo V10 viene ridotto di dimensioni (circa 600 mm in lunghezza) oltre che alleggerito di circa 10 kg rispetto al predecessore attestandosi sui 102 kg di peso, circa il peso del rivale Mercedes FO110J, grazie all'utilizzo di leghe speciali di alluminio e di particolari processi di microfusione. Oltre alla cura dimagrante un'importante novità risiede nel deciso abbassamento del baricentro grazie all’allargamento dell’angolo fra le teste fino a 90°, abbandonando la classica architettura a 80° delle unità precedenti, che permette un abbassamento delle testate di 25 mm a tutto vantaggio della forma aerodinamica della monoposto con una sensibile riduzione della resistenza all’avanzamento. La potenza del nuovo V10 Ferrari tocca ora gli 810 cv con un regime di rotazione di 17.600 giri/min in assetto da gara, mentre in qualifica può essere spinto fino a 17.900 giri/min dove viene toccata la potenza di circa 820 cv. Nonostante i cambiamenti importanti il nuovo 049 Ferrari rimane anche nel campionato del 2000 un punto di riferimento per quanto riguarda l'affidabilità con una sola rottura durante tutta la stagione, subita da Schumacher in Francia.

FERRARI F1-2000, Michael Schumacher
Montréal, GP del Canada 2000

   Grazie alla riduzione degli ingombri del nuovo propulsore e allo spostamento del serbatoio dell'olio all'interno di quello della benzina, il cofano motore è ora più snello a tutto vantaggio dell'aerodinamica posteriore. Viene ulteriormente irrigidita la scatola del cambio, che è sempre un sequenziale semiautomatico a sette rapporti con controllo elettronico, abbinato ad una nuova frizione multidisco in carbonio. Nel giorno della presentazione sono presenti anche i due piloti titolari, il confermato e due volte Campione del Mondo Michael Schumacher, e il nuovo arrivato, il brasiliano Rubens Barrichello, oltre che il terzo pilota, l'italiano Luca Badoer. Le parole di Schumacher, pronunciate in uno stentato italiano “dobbiamo essere in grado di vincere fin da subito”, sono profetiche e, dopo le prime uscite pre stagionali dove la nuova F1-2000 si rivela notevolmente più veloce della F399, fin dalla prima gara in Australia una doppietta dei piloti in rosso mettono immediatamente in risalto le qualità dell'ultima nata a Maranello, una vettura sincera, facile da settare e soprattutto molto veloce.

FERRARI F1-2000, Rubens Barrichello
Hungaroring, GP d'Ungheria 2000 

   A metà stagione però un risveglio delle frecce d'argento fanno capire a Maranello che niente può essere dato per scontato ma la forza del Cavallino nella stagione 2000 si rivela nella capacità di reagire alle difficoltà, senza polemiche ma tutti uniti alla ricerca dell’obiettivo che sembra essere finalmente a portata di mano. La solidità del muretto Ferrari, “orchestrato” dal direttore tecnico Ross Brawn, diventa una vera e propria forza durante la stagione, in grado di cambiare le strategie di gara in tempo reale e modificando i tempi dei pit-stop in funzione del variare delle condizioni climatiche e del traffico in pista, evidenziando una lucidità nel reagire alle varie situazioni che non ha trovato riscontro in nessun'altra squadra. A fine stagione le vittorie della F1-2000 saranno ben 10 su 17 gare, 9 quelle di Schumacher e 1 quella di Barrichello, in Germania in una domenica iniziata con lo shock del ritiro di Michael per un incidente al via. Il titolo arriva in anticipo in Giappone quando il tedesco taglia il traguardo in prima posizione precedendo il rivale della McLaren Mika Häkkinen per meno di due secondi. Inizia così un ciclo magico di successi che solo la Mercedes dei tempi moderni riuscirà a ripetere e migliorare.





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