Nel 2000 la scuderia irlandese di Eddie Jordan arriva alla sua decima stagione in Formula 1. Proprio per questo motivo viene deciso di abbandonare la classica nomenclatura data alle monoposto uscite finora dalla fabbrica di Silverstone che riprende l'anno di utilizzo della stessa, 199 per la vettura del '99, 198 per quella del '98 e così via, per passare a quella nuova “EJ10”. Visti i sorprendenti risultati del '99, con il team irlandese che ottiene il terzo posto in Classifica Costruttori grazie a 2 vittorie e con il pilota di punta Frentzen in grado di lottare per il campionato fino a tre gare dal termine, per la prima stagione del nuovo millennio viene deciso di fare ulteriori investimenti per lottare alla pari con le più quotate Ferrari e McLaren-Mercedes.
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JORDAN EJ10, Jarno Trulli Suzuka, GP del Giappone 2000 |
Eddie Jordan conferma nel ruolo di Direttore Tecnico Mike Gascoyne, arrivato dalla Tyrrell a metà '98 per sostituire lo storico progettista Gary Anderson, mentre il progetto della nuova EJ10 viene affidato ancora a Mark Smith, in Jordan da ormi 10 stagioni. Come nel '99 il richiamato Tim Holloway affianca Gascoyne nelle sue funzioni, Bob Bell continua ad occupare il ruolo di Direttore Tecnologico e il Capo Aerodinamico è John Iley. L'ampio budget garantito dallo sponsor Benson & Hedges, un marchio di sigarette inglesi della Gallaher Group prodotte a Lisnafillan in Irlanda del Nord, e ai proventi FIA dovuti alle buone prestazioni dell'anno precedente spinge Gascoyne e Smith a progettare una vettura "estrema" in ogni suo settore ma, come spesso accade, difficile da settare e spingere al limite. A livello estetico la EJ10 non differisce molto dalla precedente 199 anche perché le linee delle moderne Formula 1 tendono a rendere praticamente uguali tutte le monoposto, dovendo seguire logiche aerodinamiche che non lasciano molta libertà alla fantasia dei progettisti.
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JORDAN EJ10, Heinz-Harald Frentzen Montecarlo, GP di Monaco 2000 |
Le piccole differenze si vedono solamente nella presa d'aria del motore, ora di forma triangolare e non più staccata dal corpo vettura, e nei due “scivoli” aerodinamici posti lateralmente al cofano motore. Le classiche evoluzioni di telaio e sospensioni portano però la vettura a lavorare male con gli pneumatici Bridgestone causando un eccessivo consumo degli stessi dovuto alla difficoltà nel mandarli in temperatura. Per ovviare a tale problema dal Gran Premio d'Austria viene portata in pista le versione “B” della EJ10 con una completa rivisitazione delle sospensioni e dell'elettronica del motore. Il propulsore che spinge la monoposto irlandese anche nel 2000 è sempre il V10 Mugen-Honda MF-301H evoluto alla versione E anche se forse sarebbe meglio definirlo “involuto” vista la minore potenza della versione D del '99 dovuta al fatto che, con il rientro ufficiale in Formula 1 di Honda come fornitore unico per il team BAR, la Mugen-Honda comunica fin da gennaio la sua intenzione di ritirarsi a fine stagione.
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JORDAN EJ10, Heinz-Harald Frentzen Suzuka, GP del Giappone 2000 |
Per quanto riguarda i piloti viene confermato il tedesco Heinz-Harald Frentzen e viene ingaggiato l'italiano Jarno Trulli, in arrivo dalla Prost Grand Prix. Nonostante la bontà della vettura, con prestazioni spesso all'altezza delle più competitive Ferrari e McLaren-Mercedes, i due piloti soffrono la scarsa affidabilità delle monoposto costrette per ben 16 volte al ritiro su 34 partenze. I problemi principali arrivano soprattutto dall'elettronica che viene anche messa sotto la lente d'ingrandimento dalla stessa FIA, dopo che il suo presidente Max Mosley, nel fine settimana del Gran Premio di San Marino 2000 a Imola dichiara di avere scoperto che qualcuno nel 1999 avrebbe utilizzato l'elettronica per controllare la trazione della vettura in maniera illegale, specificando che fortunatamente chi avrebbe compiuto queste scorrettezze non è giunto né al primo né al secondo posto del mondiale. Ad alimentare le voci sul team Jordan Gran Prix, terzo classificata nella stagione precedente, è il dettaglio dello sportellino per il rifornimento del carburante che in più occasioni durante il '99 si apre in gara, con il sospetto che il limitatore di velocità, da regolamento destinato a essere azionato unicamente nei passaggi in pit-lane portando all'apertura automatica del succitato sportellino, in realtà venisse usato anche come anti-spin in pista. Nonostante i sospetti nulla verrà mai provato ufficialmente, lasciando negli annali il terzo posto al team di Eddie Jordan, il migliore risultato della sua storia in Formula 1.
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JORDAN EJ10, Jarno Trulli Interlagos, GP del Brasile 2000 |
Anche l'arrivo della versione “B” della monoposto, varata dopo l'allontanamento di Gascoyne in partenza per la Benetton, non porta vantaggi e i migliori risultati ancora una volta vengono ottenuti da Frentzen, capace di salire 2 volte sul gradino più basso del podio. La stagione si chiude mestamente con 17 punti, contro i 61 dell'anno prima, e un modesto sesto posto in Classifica Costruttori, davanti solo ai team di fondo classifica quali Arrows, Sauber, Jaguar, Minardi e Prost. A Campionato ormai concluso, il 13 dicembre del 2000 su una EJ10 viene istallato il nuovo propulsore V10 Honda RA001 che dalla stagione 2001 equipaggerà le nuove monoposto del team di Eddie Jordan.
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