AROWS A21 Supertec FB02 (Renault)

   Le defezioni di John Barnard e Brian Hart avvenute durante la stagione '99 non scoraggiano il coriaceo manager inglese Tom Walkinshaw che in vista della stagione 2000 chiude definitivamente la parentesi di costruttore in proprio di motori, durata un paio d'anni dopo aver rilevato le officine Hart, e stringe un accordo con la Supertec di Flavio Briatore per la fornitura del motore V10 FB02 di derivazione Renault ma gestito dalla società olandese Super Performance Competition Engineering. Per Walkinshaw però le risorse finanziarie per partecipare al Campionato di Formula 1 sono ancora una volta il maggiore dei problemi, solo in parte risolti grazie all'arrivo del nuovo sponsor Orange, una compagnia telefonica britannica che garantisce alla scuderia inglese la cifra di circa 70 milioni di sterline in tre anni. Con l'arrivo del nuovo sponsor cambia anche leggermente la livrea della nuova Arrows A21 che diventa quasi completamente arancione con inserti neri nelle fiancate e sul cofano motore.

ARROWS A21, Jos Verstappen
Hungaroring, GP d'Ungheria 2000 

   Un ulteriore aiuto economico arriva anche dalla European Aviation dell'imprenditore australiano Paul Gerard Stoddart, già visto in Formula 1 tra il '97 e il '99 come piccolo sponsor dei team Tyrrell e Jordan. La compagnia di Stoddart diviene sponsor tecnico, fornendo supporto logistico e di trasporto oltre che al team di Walkinshaw anche alla squadra di F3000 dello stesso Stoddart, che diviene di fatto la squadra junior della Arrows. Lo scarno staff tecnico rimane praticamente immutato con il britannico Mike Coughlan ancora come Direttore Tecnico, l'iraniano ma con studi inglesi Eghbal Hamidy sempre Capo Progettista e come Capo Aerodinamico, come da ormai quattro anni, c'è ancora l'inglese Simon Jennings. La nuova Arrows A21 si distacca nettamente dalla precedente A20, progettata ancora secondo le direttive di John Barnard, ed è una monoposto molto semplice, senza fronzoli o particolari innovazioni tecniche ma molto efficace aerodinamicamente, tanto da raggiungere velocità di punta particolarmente elevate.

ARROWS A21, Jos Verstappen
Montecarlo, GP di Monaco 2000 

   Dal punto di vista tecnico sulla nuova A21 vengono utilizzate delle nuove sospensioni anteriori piuttosto particolari per l'epoca e che riprendono lo schema pull-rod, ampiamente adottato dalle monoposto degli anni '80 che necessitavano di un maggiore afflusso d'aria verso le pance laterali per favorire l'effetto suolo ma abbandonato all'inizio degli anni '90. Oltre al nuovo telaio con il posto guida leggermente abbassato, per favorire un baricentro più basso, le pinze dei freni posteriori vengono posizionate in una posizione inusuale, praticamente coricate nella zona più bassa possibile. Cambia radicalmente la forma del musetto, meno alto e più ricurvo in stile McLaren, e con appendici laterali triangolari utilizzate sui circuiti da alto carico. Oltre che sul musetto, anche sui lati del cofano motore, dell'ala anteriore e delle protezioni ai lati dell'abitacolo, è un proliferare di piccole alette e deviatori di flussi per migliorare la penetrazione aerodinamica della vettura. Cambiano anche le fiancate laterali che perdono la forma massiccia della precedente monoposto e diventano più aggraziate, con linee più curve e morbide.

ARROWS A21, Pedro de la Rosa
A1 Ring, GP d'Austria 2000

   Sotto al cofano motore, più snello e con la presa d'aria trapezoidale, c'è il nuovo Supertec di derivazione Renault capace di erogare circa 780 cv a 15800 giri/min, abbinato al cambio già visto sulla A20 e costruito in casa dalla stessa Arrows partendo da un classico X-trac sequenziale longitudinale a sei rapporti. Grazie alla maggiore potenza del V10 Supertec rispetto al precedente Arrows-Hart e ad una aerodinamica sensibilmente migliorata, la nuova A21 si rivela una macchina discretamente prestazionale anche se il solito cambio, con una fragilità congenita, e un'elettronica non eccelsa frenano le ambizioni dei due piloti titolari, il confermato spagnolo Pedro de la Rosa, che porta ancora in dote lo sponsor personale Repsol, e l'esperto olandese Jos Verstappen, già pilota Arrows nel 1996 quando il team utilizzava il nome dello sponsor Footwork. Come terzo pilota viene scelto l'australiano Mark Webber che già aveva provato la precedente A20 nei test di fine stagione '99 sul circuito di Catalunya-Barcelona. Dopo la catastrofica stagione 1999, finalmente la scuderia inglese sembra aver trovato il bandolo della matassa, con una monoposto indubbiamente veloce ma ancora una volta frenata dalla scarsa affidabilità di alcuni elementi indispensabili come la trasmissione e il motore. Durante la stagione infatti spesso i due piloti lottano nella zona medio alta della classifica prima di essere costretti al ritiro, cosa che avviene in ben 21 occasioni su 36 partenze. Addirittura nei Gran Premi di Brasile, Europa, Canada, Austria, Germania, Italia e Stati Uniti, Verstappen e De la Rosa arrivano a sfiorare la zona podio prima di cedere alle inevitabili rotture meccaniche, segno di una vettura figlia di un buon progetto purtroppo non sostenuto da componenti all'altezza.

ARROWS A21, Jos Verstappen
Montrèal, GP del Canada 2000 

   A fine stagione il bottino per la squadra di Walkinshaw è ancora piuttosto magro, con solo 7 punti all'attivo e il settimo posto in Classifica Costruttori, ma indubbiamente la riguadagnata fiducia per aver trovato buone prestazioni con la A21 fanno guardare al futuro con maggiore ottimismo. Durante la stagione 2000, il team inglese è stato anche protagonista di un documentario televisivo chiamato Racing Arrows. La serie comprendeva 13 episodi che seguivano i progressi del team e dei piloti durante la stagione ed è stata trasmessa dal canale britannico ITV nel 2001. 





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