JORDAN EJ12 Honda

   Presente in Formula 1 dal 1991 e famoso per aver portato un po' di stile e umorismo nei fine settimana di gara, l'irlandese Eddie Jordan ha fondato il proprio piccolo team raccogliendo fin da subito buoni risultati, con tre vittorie, sei prime file e undici podi in appena un decennio di attività. Con sede a Silverstone nel Northamptonshire, in Inghilterra, la fabbrica della Jordan Grand Prix si trova proprio a ridosso del famoso circuito inglese ed è considerata da alcuni una delle squadre più amate della Formula 1. Per la stagione 2002 Eddie Jordan cerca di mantenere inalterato, per quanto possibile, lo staff di Ingegneri incaricato di progettare la nuova Jordan EJ12 nonostante alcune importanti defezioni.

JORDAN EJ12, Takuma Satō
Catalunya-Barcelona, GP di Spagna 2002

   Con il passaggio di Mike Gascoyne alla Renault, l'incarico di Direttore Tecnico rimane nelle mani del solo Eghbal Hamidy, ingegnere Iraniano laureato all'Imperial College di Londra e con una lunga militanza in Formula 1 nel team Williams al fianco di Ingegneri del calibro di Enrique Scalabroni e Adrian Newey. Il fidato Gary Anderson, autore dal '91 di tutte le monoposto Jordan a parte una piccola parentesi di due anni trascorsi in Stewart e Jaguar, una volta rientrato in Jordan nel 2001 ricopre ora il ruolo di Direttore Sportivo, mentre come Capo Progettista viene assunto il quarantenne Ingegnere britannico John McQuilliam, anch'egli con un passato in Williams e alla sua prima esperienza nel ruolo di Designer, rilevando il posto che era di Mark Smith. Tim Holloway è ancora il Direttore degli Ingegneri mentre Bob Bell e John Iley preferiscono trasferirsi in Renault insieme a Gascoyne. La nuova EJ12 ha un design completamente inedito, con un telaio monoscocca realizzato con nuovi materiali e tecniche di produzione, per ridurne ulteriormente il peso e il baricentro, rendendolo contemporaneamente più robusto per i nuovi crash test laterali.

JORDAN EJ12, Giancarlo Fisichella
Melbourne, GP d'Australia 2002

   Il nuovo design aerodinamico della monoposto presenta forme molto morbide e in generale meno spigolose rispetto alle precedenti vetture Jordan. Il nuovo musetto ha una forma arcuata che si protende verso il basso, in controtendenza rispetto le vetture della concorrenza, e l'ala anteriore è ora sostenuta da due piloni con la forma di V rovesciata ma sensibilmente più corti e inclinati di prima. Sono state ridisegnate e rimpicciolite le pance laterali, nonostante le strutture di impatto laterale sono ora più efficienti. Sul lato superiore delle fiancate compaiono i camini per lo sfogo dell'aria calda, anche se nel finale di stagione vengono eliminati, mentre gli scarichi sono inglobati nella parte finale del cofano motore e soffiano in orizzontale verso l'alettone posteriore. Le sospensioni anteriori e posteriori della EJ12 sono in configurazione push-rod, con aste di spinta in materiale composito che attivano ammortizzatori Penske montati sul telaio insieme alle barre di torsione. Per il secondo anno consecutivo la Jordan ottiene la fornitura ufficiale dei potenti V10 Honda, aggiornati alla versione RA002E in grado di sviluppare 835 cv a 18,200 giri/min. La caratteristica principale del nuovo V10 nipponico è nella conformazione della V che, a differenza di tutti gli altri motoristi è di ben 108° permettendo così un sensibile abbassamento del baricentro. Per questo motivo la parte posteriore della monoposto viene completamente ridisegnata, così come il sistema di raffreddamento posizionato nelle fiancate. Anche il cambio, pur rimanendo un classico longitudinale sequenziale a sette rapporti, è completamente nuovo con gli ingranaggi posizionati il più in basso possibile e con la scatola rivista e irrigidita, pur avendo un peso minore rispetto a quella del 2001. Tutto il risparmio di peso viene ovviamente utilizzato per le zavorre, pesi posizionati all'occorrenza in posti specifici della monoposto per raggiungere il peso minimo di 600 kg imposto dal regolamento.

JORDAN EJ12, Giancarlo Fisichella
Catalunya-Barcelona, GP di Spagna 2002

   La nuova EJ12 viene portata in pista per la prima volta il 22 gennaio 2002 con Takuma Satō alla guida. Il pilota nipponico, dopo essere stato pilota di riserva in BAR nel 2001, dietro pressione della Honda viene promosso a pilota ufficiale nel team Jordan che ingaggia anche come prima guida l'italiano Giancarlo Fisichella, di ritorno nel team britannico dopo l'esperienza in Benetton. La presentazione ufficiale del team avviene il 22 febbraio all'aeroporto di Bruxelles in un hangar DHL, da questa stagione sponsor principale della squadra. Sulla classica livrea gialla infatti compare la scritta del corriere di proprietà della Deutsche Post, mentre lo sponsor di lunga data Benson & Hedges è ancora presente sulla livrea della monoposto, ma con un investimento decisamente ridimensionato. Nonostante il buon budget a disposizione, la progettazione della nuova EJ12, che stravolge completamente i precedenti progetti, comporta parecchie problematiche che si traducono in prestazioni non eccezionali e soprattutto scarsa affidabilità. Su 34 partenze le due EJ12 vedono la bandiera a scacchi in solo 18 occasioni e i 16 ritiri subiti nel corso del Campionato sono dovuti quasi tutti a problemi elettronici o rotture del motore, oltre che ad alcuni banali errori dei piloti.

JORDAN EJ12, Giancarlo Fisichella
Spa-Francorchamps, GP del Belgio 2002

   In particolar modo il giapponese Satō non trova il feeling di guida con la monoposto e mette in mostra tutti i suoi limiti di pilota inesperto, riuscendo ad ottenere un risultato valido solo in occasione del Gran Premio di casa sul circuito di Suzuka, ultima prova stagionale. Va poco meglio a Fisichella che, nonostante qualche sprazzo di competitività mostrato in qualifica, non va oltre ai 3 quinti posti nelle gare di Austria, Monaco e Canada e al sesto in Ungheria. Lo scarso bottino raccolto dal team Jordan nel 2002 di soli 9 punti permette comunque alla squadra britannica di classificarsi sesta in classifica anche se, visti i risultati ben al di sotto delle aspettative, sia lo sponsor DHL che la Honda preferiscono abbandonare la Jordan in vista della stagione successiva.





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