Dopo che nel 2001 la vettura laboratorio AM01, chiamata successivamente TF101, ha percorso quasi 21.000 km su undici circuiti differenti ma tutti inseriti nel calendario 2002, la Toyota è pronta a debuttare in Formula 1 con il team gestito dalla scuderia TMG (Toyota Motorsports GmbH) con sede a Colonia, in Germania. Già durante il 2001, mentre il gruppo di progettisti della AM01 lavorava sullo sviluppo della monoposto, i vertici della TMG, guidati dallo svedese Ove Andersson, ponevano le basi di quello che sarebbe poi diventato il definitivo staff di tecnici per affrontare la prima stagione in Formula 1.
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TOYOTA TF102, Allan McNish Montréal, GP del Canada 2002 |
Il ruolo di Direttore Tecnico viene affidato a Dago Röhrer, ingegnere interno alla TMG dove lavora come Responsabile Tecnico del reparto telai, mentre per il progetto della nuova TF102 viene incaricato l'Ingegnere austrico Gustav Brunner che, arrivato in Toyota nel maggio 2001 dopo una lunghissima militanza in Formula 1 di quasi 25 anni, assume il ruolo di Capo Progettista per il nascente team Panasonic Toyota Racing. Direttamente dalla Toyota arriva il Coordinatore Tecnico Keizo Takahashi con il ruolo di organizzare il lavoro tra la sede giapponese e quella europea della casa madre Toyota. Il delicato ruolo di Responsabile Aerodinamico viene invece affidato a René Hilhorst, Ingegnere Aeronautico francese che dopo aver ricoperto ruoli in Minardi e Sauber, nel 1998 è stato contattato da André de Costanze per lavorare in Toyota sul progetto del prototipo GT-One, vettura di LM-GTP del Campionato Endurance, e successivamente dirottato nel team di Formula 1. Anche il nuovo motore installato sulla TF102 viene costruito direttamente dalla TMG, rendendo la Toyota la seconda scuderia presente in griglia nel 2002, insieme alla Ferrari, a costruire nella stessa fabbrica telaio e motore, oltre che l'unica sul territorio tedesco e la prima con licenza giapponese dal 1968. Nonostante anche la Renault utilizzi un proprio telaio e un proprio motore, il primo viene realizzato in Inghilterra a Enstone mentre il secondo in Francia, a Viry-Châtillon.
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TOYOTA TF102, Mika Salo Catalunya-Barcelona, GP di Spagna 2002 |
Dopo l'esperienza fatta con Luca Marmorini, che nel 2001 aveva seguito lo sviluppo del V10 nipponico, il nuovo V10 RVX-02 viene seguito da Norbert Kreyer con il compito di riprogettare da zero il nuovo propulsore. Con una cilindrata complessiva di 2998 cc e un angolo tra le bancate di 72°, il nuovo V10 Toyota sviluppa al banco ben 835 cv a 18,200 giri/min, anche se le prestazioni in pista non saranno poi altrettanto valide. Al nuovo V10 viene abbinato un gruppo trasmissione con cambio longitudinale semiautomatico a 6 velocità, progettato direttamente da Toyota con componenti interni Toyota/Xtrac. Per far fronte ad un progetto così impegnativo la sede di Colonia della TMG viene ampliata dai 18,000 metri quadri precedenti fino ai 30,000 attuali, con un aumento del personale e una suddivisione quasi paritetica tra reparto telai e zona motore, permettendo così alla scuderia di procedere di pari passo alla realizzazione delle varie componenti della monoposto. La nuova TF102 viene presentata a Colonia, nella sede del team TMG, alla presenza di tutti i vertici Toyota oltre che del 2 piloti scelti per affrontare il Campionato del Mondo di Formula 1 2002, il finlandese Mika Salo e il britannico Allan McNish, entrambi già in Toyota nel 2001 con il compito di sviluppare la vettura laboratorio. Secondo Ove Andersson l'auto testata nel 2001 ha dato i risultati sperati e la nuova TF102 riflette la tecnologia più recente ma con una configurazione molto più convenzionale rispetto all'auto di prova.
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TOYOTA TF102, Mika Salo Catalunya-Barcelona, GP di Spagna 2002 |
La nuova TF102 è infatti una monoposto molto classica, con forme che riprendono quelle delle vincenti monoposto presenti in griglia nel 2001. Il musetto alto e arcuato sostiene un alettone con la classica forma di cucchiaio, le pance laterali sono più voluminose nella parte iniziale e più basse e strette nella zona posteriore, il cofano motore ha la presa d'aria di forma ovale e davanti alle ruote posteriori ci sono le classiche alette per ottimizzare i flussi. Il telaio è un classico monoscocca in fibra di carbonio con struttura in honeycomb, sul quale vengono installate sospensioni in configurazione push-rod sia all'anteriore che al posteriore, mentre per le coperture il team Toyota si affida alle francesi Michelin, preferite alle giapponesi Bridgestone. La livrea della TF102 rimane biancorossa come quella della vettura laboratorio ma con un disegno più astratto che vuole riprodurre una “pennellata”, mentre lo sponsor principale Panasonic è ben visibile sulle fiancate e sull'alettone posteriore. Sempre secondo Andersson, il 2002 dovrà essere un anno di apprendistato, utile per fare esperienza e soprattutto ottenere rispetto nel paddock dalle altre scuderie. Non basta infatti realizzare una monoposto “simile” a quelle più vincenti per ottenere risultati, anche se al debutto in Australia la Toyota stupisce tutti ottenendo il sesto posto con Salo, risultato ripetuto due gare dopo in Brasile, mentre McNish non ottiene punti nella seconda gara stagionale in Malesia solo per un banale errore del team ai box.
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TOYOTA TF102, Allan McNish Spa-Francorchamps, GP del Belgio 2002 |
I due punti raccolti nelle prime tre gare del campionato rimangono però gli unici del 2002 e i classici problemi di gioventù, sia per la vettura che per il team, vengono a galla già dalle gare successive, con una serie di ritiri dovuti quasi tutti a problemi relativi a cambio e motore. Solo nel finale di stagione la TF102 ritrova l'affidabilità perduta e il team Toyota può finalmente riprendere la lunga strada per trovare prestazioni e risultati. A fine stagione la Toyota con i due punti conquistati si piazza decima in Classifica Costruttori, a pari punti con la Minardi ma classificata dietro alla scuderia italiana che ha ottenuto un piazzamento migliore grazie al quinto posto di Webber in Australia. L'obbiettivo preventivato da Ove Andersson viene pienamente rispettato e ci sono tutte le premesse per un futuro da protagonista per il team Toyota.
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