Dall'acquisizione del team Stewart, la Jaguar Racing è passata da una crisi all'altra con continui cambiamenti dei vertici aziendali, cosa non certo utile per la stabilità e la continuità di lavoro di una squadra di Formula 1. Nel 2003 la Ford, proprietaria del team inglese con base a Milton Keynes nel Buckinghamshire in Inghilterra, riprende il controllo totale del team riorganizzandolo in una squadra efficiente per poter affrontare il 2004 con una nuova monoposto, la Jaguar R5.
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JAGUAR R5, Mark Webber Shanghai, GP di Cina 2004 |
Il ruolo di Team Principal rimane nelle mani di Tony Purnell (CEO della Premier Performance Division, che supervisiona le attività di Jaguar Racing, Cosworth Racing e Pi Electronics), mentre l'ingegnere inglese David Pitchforth diventa il CEO di Jaguar Racing e il suo precedente ruolo di Direttore Tecnico del Team viene affidato a Ian Pocock, ingegnere britannico presente in Formula 1 fin dal 1990 quando lavorava in Reynard Motorsport sul progetto, mai realizzato, di una futura monoposto. Successivamente Pocock diventa consulente per il team Benetton Formula, poi lavora in Ligier e, sotto le direttive di Barnard, entra a far parte del Ferrari Design and Development, per poi trasferirsi a Maranello dove ricopre il ruolo di responsabile per lo sviluppo dei telai fino al '99, quando si trasferisce alla Honda Racing Development insieme al compianto Postlethwaite per sviluppare il progetto di una monoposto che, dopo la morte di Postlethwaite, viene annullato. Mantengono invece i loro ruoli Ben Agathangelou (Head of Aerodynamics), Rob Taylor (Chief Designer), e Mark Gillan (Vehicle Performance Manager).
JAGUAR R5, Mark Webber
Melbourne, GP d'Australia 2004
La nuova Jaguar R5, pur essendo un'evoluzione della precedente R4, è di fatto la prima monoposto a nascere completamente sotto le direttive del nuovo staff dirigenziale voluto dalla stessa Ford. Ovviamente vista la discreta stagione 2003, Pocock cerca di mantenere quanto di buono espresso dalla R4 e, secondo le parole espresse dal CEO Pitchforth, la nuova R5 nasce con largo anticipo rispetto alle precedenti monoposto Jaguar, consentendo così alla squadra di avere più tempo a disposizione per lo sviluppo della monoposto. Nonostante tutto in Jaguar preferiscono non azzardare e la nuova R5 rimane fedele alle precedenti vetture. Il telaio è un classicissimo monoscocca in fibra di carbonio e viene realizzato direttamente a Milton Keynes. Le sospensioni push-rod vengono completamente riviste per ovviare all'eccessivo consumo di pneumatici tipico della R4, utilizzano fibra di carbonio e titanio per bracci e aste e hanno unita ammortizzanti a barre di torsione su quelle anteriori e a molla per quelle posteriori. Il motore è ovviamente fornito dalla Ford ed è l'evoluzione Cosworth CR-6 del V10 a 90° già utilizzato nel 2003. Nick Hayes, Direttore Tecnico di Cosworth Racing, dichiara che la nuova evoluzione CR-6 è sviluppata appositamente per durare un intero fine settimana di gara, come voluto dal nuovo regolamento FIA del 2004, e i nuovi materiali utilizzati consentono di mantenere una potenza di circa 900 cv a 19,000 giri/min. Abbinato al motore c'è il nuovo gruppo trasmissione sviluppato dalla stessa Jaguar, con un cambio longitudinale a sette rapporti, più leggero e robusto rispetto al precedente che aveva procurato non poche noie durante la stagione 2003. Motore e cambio sono ovviamente gestiti da una centralina PI Research, azienda fondata negli anni '90 da Tony Purnell e acquistata dalla Ford Motor Company nel '99.
JAGUAR R5, Christian Klien
Montecarlo, GP di Monaco 2004
Le forme della nuova R5 cambiano leggermente, con un nuovo musetto che riprende le forme delle vetture più prestazionali, una su tutte la Ferrari F2003-GA, anche se mantiene la chiglia singola per l'attacco inferiore delle sospensioni anteriori. Le fiancate sono più arretrate e hanno una forma molto evoluta, con la parte anteriore più alta per poi estendersi verso la zona posteriore molto bassa e contornata dalle immancabili alette e deviatori di flusso. Con la nuova versione del motore viene anche utilizzato un nuovo impianto di raffreddamento, con radiatori praticamente longitudinali rispetto alle fiancate per migliorare i flussi interni. L'aerodinamico Agathangelou rivede anche le forme del cofano motore e dell'alettone posteriore, utilizzando i dati raccolti durante tutta la stagione 2003 con la R4. La livrea della nuova R5 rimane del classico British Green con i fianchi e gli alettoni completamente bianchi e rossi per il logo del gruppo bancario britannico HSBC, sponsor principale della Jaguar anche nel 2004. Una particolare livrea viene utilizzata a Montecarlo, con il musetto e il cofano motore completamente rossi per promuovere il film “Ocean's Twelve”. Sul musetto dell'auto è presente un diamante del valore di 300.000 dollari, di proprietà del marchio di gioielli Steinmetz, ma la vettura di Klien si schianta contro i guardrail al tornante Loews al primo giro e si vocifera che quando il personale Jaguar arriva sul luogo dell'incidente, il diamante è ormai scomparso. Sul fronte piloti la Jaguar conferma l'australiano Mark Webber, alla sua seconda stagione a Milton Keynes, e ingaggia il giovane pilota austriaco Christian Klien, al debutto in Formula 1. Come terzo pilota viene ingaggiato il campione in carica della Formula 3000 Björn Wirdheim, pilota svedese che prende parte a tutte le sessioni di prove libere del venerdì della stagione 2004, senza però mai debuttare in gara.
JAGUAR R5, Björn Wirdheim
Monza, GP d'Italia 2004
Fin dai test pre stagionali di febbraio sul circuito Catalunya-Barcelona in Spagna, si capisce però che anche la nuova monoposto Jaguar non sarà in grado di lottare per le posizioni di vertice. L'inizio di stagione infatti è di quanto peggio si possa attendere, con solo due arrivi in zona punti nelle prime 10 gare stagionali a opera di Webber (8° in Bahrain e 7° al Nürburgring). Solo nella seconda parte della stagione, grazie ad alcuni aggiornamenti soprattutto a livello aerodinamico, i risultati migliorano leggermente e, dopo un altro 8° posto di Webber in Gran Bretagna, arrivano due 6° posti, il primo in Germania sempre con il pilota australiano e il secondo in Belgio ad opera di Klien. Anche se dopo la pausa estiva viene introdotto un ulteriore aggiornamento a livello di telaio (R5B), i risultati faticano ad arrivare e la stagione si chiude con il misero bottino di 10 punti all'attivo e il settimo posto in Classifica Costruttori. A fine stagione la Ford preferisce abbandonare l'onerosa impresa e tutta le strutture della Jaguar Racing vengono rilevate dal gruppo Red Bull che lascia la sponsorizzazione della Sauber per entrare direttamente in Formula 1 come costruttore e dare così inizio ad una storia che segnerà il futuro della categoria.
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