RENAULT R24

   Il quarto posto conquistato dalla Renault nella stagione 2003, ottenuto con un'invidiabile costanza di prestazioni, proiettano la casa francese tra le migliori squadre di Formula 1 dei primi anni 2000. Il disegno del direttore sportivo Flavio Briatore per costruire un team di alto livello, prende sempre più forma e anche per la stagione 2004 viene confermato lo staff di tecnici allo scopo di dare stabilità e continuità di lavoro. Sulla nuova Renault R24 lavorano l'ingegnere britannico di lunga esperienza Mike Gascoyne come Technical Director, con il nord irlandese Bob Bell al suo fianco come Deputy Technical Director. Pat Symonds, presente nel team fin dai tempi della Toleman, ricopre il ruolo di Executive Engineer, mentre Tim Densham e Mark Smith sono rispettivamente il Chief Designer e il Project Leader. Come Head of R&S c'è sempre Tad Czapski, richiamato nel team da Briatore dopo la sua parentesi in Ferrari, e per il settore aerodinamico l'ingegnere inglese John Iley, passato alla Ferrari, viene rimpiazzato dall'ingegnere italiano Dino Toso nel ruolo di Head of Aerodynamics. Toso, laureato in Ingegneria Automobilistica e con un master in aerodinamica e volo presso la Cranfield University nel Regno Unito, non è al suo primo incarico in Formula 1, avendo già lavorato in Jordan come ingegnere di pista ai tempi di Damon Hill e approdato alla corte di Briatore nel 2001 insieme a Gascoyne.

RENAULT R24, Fernando Alonso
Magny-Cours, GP di Francia 2004 

   La Renault R24 è la monoposto che viene realizzata dalla scuderia francese, che però mantiene la sede operativa a Enstone, nel West Oxfordshire in Inghilterra, e viene portata in pista dai due piloti confermati dalla stagione precedente, l'italiano Jarno Trulli e lo spagnolo Fernando Alonso. Il francese Franck Montagny e l'ex Campione del Mondo, il canadese Jacques Villeneuve, sono i piloti di riserva con quest'ultimo che prende il posto di Trulli nelle ultime tre gare stagionali dopo il deterioramento dei rapporti tra il pilota italiano e il suo ex manager Briatore. La nuova R24 ha un classico telaio in composito a nido d'ape di alluminio e fibra di carbonio stampato, prodotto dalla Renault F1 Team e progettato per la massima resistenza e rigidità con il minimo peso, con sospensioni che utilizzano nuovi materiali (carbonio e titanio) pur mantenendo la configurazione push-rod con barre di torsione e ammortizzatori telescopici sia all'anteriore che al posteriore.

RENAULT R24, Fernando Alonso
Melbourne, GP d'Australia 2004

   Esternamente, la vettura si distingue per il cofano motore più alto e per l'alettone posteriore, limitato a due elementi superiori per rispettare i regolamenti del 2004. In teoria, questa configurazione comporta una perdita di efficienza aerodinamica prossima al 6%. Tuttavia, il duro lavoro in galleria del vento ha ampiamente compensato questo deficit, donando alla monoposto un aspetto aerodinamico molto ricercato. La livrea è leggermente diversa rispetto alle due stagioni precedenti, con la rimozione del dettaglio blu scuro sul cofano motore e gli alettoni che diventano blu scuro per la presenza dei nuovi sponsor Telefónica e i-Mode. Il main sponsor Mild Seven mantiene il logo sulle fiancate e sul cofano motore, tranne che nei Gran Premi di Canada, Francia e Gran Bretagna, dove viene sostituito dal numero e dai nomi dei piloti.

RENAULT R24, Jarno Trulli
Nürburgring, GP d'Europa 2004

   Sulla R24 viene montato il V10 Renault RS24, già utilizzato nel 2003 dopo il fallimentare RS23 con un angolo a 111° usato nelle prime gare del 2003 ma foriero di continui cedimenti. Il nuovo V10, progettato da Jean-Jacques His e Bernard Dudot e assemblato nelle officine francesi di di Viry-Châtillon, nei pressi di Parigi, viene seguito sui campi di gara direttamente da Dudot e, nella versione “B” utilizzata dalla terza gara stagionale, è capace di sviluppare una potenza massima di 900 cv a 19,000 giri/min, anche se precauzionalmente viene depotenziato di una ventina di cavalli e circa 500 giri/min in gara per evitare rotture. Anche il gruppo trasmissione e il cambio, entrambi realizzati in casa dalla Renault, sono di nuova concezione e costruiti in titanio, pur mantenendo i 6 rapporti per contenere ulteriormente il peso. Il team Renault F1 sviluppa anche l'elettronica del telaio e gli elementi di controllo software, come il cambio e i collegamenti del sistema al sistema di gestione del motore, tramite una centralina Magneti-Marelli. La vettura si dimostra fin da subito veloce ed affidabile, riuscendo a superare sia la Williams che la McLaren, oltre a dimostrarsi una valida sfidante per le altrettanto veloci BAR Honda. Non avendo armi per battere le velocissime ferrari F2004, la Renault si candida prepotentemente come seconda forza del campionato ottenendo con Alonso un podio fin dalla prima gara del mondiale in Australia, seguito da altri piazzamenti a punti e da un altro podio con Trulli in Spagna.

RENAULT R24, Jarno Trulli
Montréal, GP del Canada 2004

   A Monaco Trulli conquista la sua prima vittoria in Formula 1, seguita da altri piazzamenti. In Francia Alonso ottiene il secondo posto, mentre Trulli arriva quarto superato da Barrichello nel corso dell'ultimo giro, impedendo alla Renault di portare entrambe le monoposto sul podio nel Gran Premio di casa. I successivi scarsi risultati di Trulli e la crescita esponenziale di Alonso fanno propendere Briatore a sempre maggiori favoritismi nei confronti dello spagnolo, fino al licenziamento di Trulli, sostituito da Villeneuve nelle ultime tre gare, anche se il canadese non ottiene risultati per la sua difficoltà ad adattarsi alla vettura e a ritrovare il ritmo gara dopo un'assenza di quasi un anno dai circuiti mondiali. A fine stagione la Renault conquista 105 punti e il terzo posto in Classifica Costruttori, dietro alle inarrivabili Ferrari e alle sorprendenti BAR. Alonso mette in mostra tutte le sue doti classificandosi quarto nel mondiale con 59 punti, 13 in più del suo compagno di squadra Trulli che si classifica sesto. La prima vittoria, conquistata dalla casa della Losanga dopo il lontano 1983, e la classe di Alonso fanno ben sperare la dirigenza Renault per un 2005 da protagonisti.

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