Quando, a fine 2005, la Honda Racing ufficializza l'acquisizione del 100% delle azioni BAR, si prospetta un campionato 2006 con ben due squadre nipponiche iscritte al mondiale (Toyota e Honda), anche se entrambe hanno la sede dei propri team in Europa (a Colonia, in Germania, la Toyota e a Brackley, in Inghilterra, la Honda). La Honda torna così a competere in Formula 1 come costruttore completo dal lontano 1968, quando John Surtees e Jo Schlesser correvano con la Honda RA301 motorizzata con un V12 da 2991 cc. Gli ex proprietari del team, la British American Tobacco, non lasciano completamente il team ma continuano a sponsorizzarlo attraverso il marchio Lucky Strike presente sulla nuova monoposto Honda RA106.
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| HONDA RA106, Jenson Button Imola, GP di San Marino 2006 |
Dal suo ritorno in F1 nel 2000 come fornitore di motori, Honda ha sempre appoggiato il team BAR, ma con il passare degli anni i suoi legami con la squadra diventano sempre più profondi, concentrando i propri sforzi anche sullo sviluppo del telaio, in particolare del cambio, fino ad arrivare alla nascita della Honda Racing F1 Team (HRF1). La mossa di Honda è influenzata da due tendenze nel mondo della F1 dell'epoca: In primo luogo, la BAR, un team finanziato dal tabacco, si trova di fronte al crescente problema delle restrizioni sulla pubblicità del tabacco, soprattutto in Europa, ma probabilmente la ragione più significativa per la creazione di HRF1, è il sempre più forte coinvolgimento tecnico e finanziario delle case automobilistiche in F1 all'inizio del XXI secolo. Renault ha trasformato la Benetton in un team ufficiale dal 2002, Toyota gareggia come team ufficiale dal 2002, Mercedes ha rafforzato la sua partnership con McLaren e BMW, che come Honda è tornata come fornitore di motori nel 2000, ha acquisito Sauber per trasformarla in un team ufficiale. Per vincere le gare, diventa inevitabile che le case automobilistiche debbano mettersi in gioco di prima persona e Honda non può fare a meno di seguire questa tendenza.

HONDA RA106, Rubens Barrichello
Imola, GP di San Marino 2006
Sotto la guida dell'Amministratore Delegato (Chief Executive Officer) del team, Nick Fry, la schiera di tecnici incaricata di progettare la nuova RA106 rimane praticamente invariata, nonostante la nuova proprietà, ed è formata da Geoff Willis (Technical Director), Gary Savage (Deputy Technical Director), Kevin Taylor (Chief Designer), Willem Toet (Chief Engineer, Aerodynamics and Design), Mark Ellis (Chief Engineer, Vehicle Performance), Ian Wright (Chief Engineer, Vehicle Dynamics), Russell Cooley (Chief Engineer, Transmission and Mechanical), Simon Lacey (Head of Aerodynamics), Mariano Alperin (Chief Aerodynamicist) e Kazuo Sakurahara (Engine Project Leader). La stagione 2006 è caratterizzata da importanti cambiamenti nel regolamento dei motori. I V10 da 3000 cc vengono sostituiti dai V8 da 2400 cc e di conseguenza il nome del modello del nuovo motore Honda diventa RA806E (RA per Racing Automobile, 806 il numero dei cilindri e l'anno di utilizzo, E per Engine). Honda ha già maturato una certa esperienza nella costruzione di V8 da corsa per l'IRL americana, ma quelle unità sono di scarso aiuto nello sviluppo di un motore da 20.000 giri/min adeguato alla Formula 1. Il primo prototipo di motore V8 viene testato già nel settembre 2004 sulla pista del Mugello, in Italia, in modo che il team di sviluppo del motore, guidato da Kazuo Sakurahara, possa raccogliere il maggior numero di dati possibili per il progetto definitivo, iniziato nel gennaio 2005 e testato per la prima volta nel luglio dello stesso anno.

HONDA RA106, Rubens Barrichello
Montecarlo, GP di Monaco 2006
La progettazione del telaio è iniziata qualche tempo dopo l'inizio del programma motore, come rivela Akio Tonomura, responsabile del progetto di sviluppo del telaio del reparto R&D Honda. Il design della nuova vettura riprende quello della precedente BAR 007 garantendo però un sostanziale aumento dell'efficienza aerodinamica. Il nuovo design prevede l'innalzamento della posizione dei bracci inferiori delle sospensioni anteriori per migliorare il flusso d'aria dall'ala anteriore al retrotreno, modifiche alla geometria delle sospensioni anteriori e alla rigidità di quelle posteriori per garantire maggiore stabilità. Con la riduzione della cilindrata e delle dimensioni del motore viene utilizzata una nuova disposizione di cambio, trasmissione e albero di trasmissione per ottenere una distribuzione del peso più uniforme e un momento d'inerzia inferiore. Lungo tutta la carrozzeria poi la nuova vettura Honda è un fiorire di alette e deviatori di flussi, che terminano nella parte superiore dello scivolo estrattore posteriore.

HONDA RA106, Jenson Button
Nürburgring, GP d'Europa 2006
La nuova RA106 viene presentata il 25 gennaio 2006 sul circuito spagnolo di Catalunya-Barcelona, alla presenza dei piloti titolari, il brasiliano Rubens Barrichello e l'inglese Jenson Button, oltre il pilota di riserva, l'inglese Anthony Davidson. Dopo l'impressionante rendimento nei test invernali però la nuova monoposto, una volta cominciata la stagione ufficiale, fatica a mettere in mostra le proprie doti velocistiche. La vettura è veloce in qualifica, ma meno in gara nonostante un podio basso di Button nella seconda gara, in Malesia. Un calo delle prestazioni a metà stagione spinge inoltre Fry a prendere la decisione di separarsi dal progettista della vettura, Geoff Willis, sostituito dall'inesperto Shuhei Nakamoto. Nella seconda metà della stagione le prestazioni della vettura migliorano sensibilmente e dal Gran Premio di Germania il solito Button inanella una serie di sette risultati utili consecutivi, tra i quali la vittoria del gara in Ungheria. Le prestazioni di Barrichello invece rimangono più costanti nell'arco della stagione ma mai senza arrivare a podio. A fine stagione la Honda conquista 86 punti (56 con Button e 30 con Barrichello), ottenendo il quarto posto in Classifica Costruttori. La vittoria della RA106 in Ungheria rimane l'ultima di una monoposto motorizzata Honda fino alla Vittoria di Max Verstappen nel Gran Premio d'Austria del 2019 con la Red Bull RB15.

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