RED BULL RB2 Ferrari

   La sorprendente stagione di debutto del nuovo team austriaco Red Bull Racing, con ben 34 punti conquistati con la RB1, pone solide basi per il 2006. Il 23 aprile 2005, il team annuncia un accordo per utilizzare i motori Ferrari clienti nel 2006, in coincidenza con il cambio di regolamento che impone l'uso di motori V8, rendendo probabile che sia la Red Bull Racing che la Ferrari utilizzino lo stesso motore. Sei mesi dopo, l'8 novembre 2005, il team austriaco compie il primo dei tanti colpi di mercato che caratterizzeranno la formazione guidata da Christian Horner negli anni a venire, l'ingaggio del geniale tecnico inglese e Technical Director della McLaren, Adrian Newey. Newey si unisce alla squadra nel febbraio 2006, ma decide di cominciare a lavorare direttamente al progetto RB3 per il 2007, anzichè alla RB2, già impostata l'anno precedente da Mark Smith. Il 15 dicembre 2005, la seconda vettura del team, la Red Bull RB2, è pronta per scendere in pista per la prima volta sul circuito di Silverstone, anche se nei primi test, la monoposto è afflitta da problemi di raffreddamento e surriscaldamento dei componenti.

RED BULL RB2, David Coulthard
Melbourne, GP d'Australia 2006

   La seconda monoposto Red Bull nasce con un gruppo di tecnici aggiornato, grazie a nuovi innesti di tecnici voluti da Horner. In attesa di vedere su campo Adrian Newey, il ruolo di Technical Director per lo sviluppo della RB2 è ricoperto da Mark Smith, mentre Rob Taylor è il Chief Designer. Anton Stipinovitch è a capo del settore R&D-Controls and Development, Andrew Green è l'Head of R&D-Testing and Vehicle Dynamics e Ben Agathangelou è ancora il Head of Aerodynamics. Visti i buoni risultati del 2005 e in attesa della RB3 di Newey, Il progetto della RB2 viene realizzato basandosi sulla precedente RB1, anche se i progettisti devono per forza di cose modificare il retrotreno per poter accogliere il nuovo motore V8 Ferrari al posto del precedente V10 Cosworth. A inizio stagione il V8 italiano sviluppa circa 740 cv a 19.000 giri/min, come l'unità montata sulle Rosse di Maranello, ma nel corso della stagione gli sviluppi sono riservati inizialmente alla sola Ferrari e successivamente alle monoposto austriache, arrivando così ai circa 780 cv di fine stagione contro i quasi 800 dei propulsori utilizzati sulle monoposto di Maranello. Al V8 Ferrari viene abbinato un cambio longitudinale semiautomatico a sette rapporti di produzione Red Bull, mentre telaio e sospensioni riprendono gli schemi già visti sulle RB1 del 2005.

RED BULL RB2, Christian Klien
Imola, GP di San Marino 2006

   Le strutture e la base del team sono sempre a Milton Keynes, nel Buckinghamshire in Inghilterra, ma gli investimenti fatti dalla Red Bull per scalare velocemente le gerarchie della Formula 1 portano il team austriaco ad acquistare anche la piccola scuderia italiana Minardi, con lo scopo di far maturare i giovani piloti del Red Bull Junior Team. La squadra italiana viene rinominata Scuderia Toro Rosso, mantenendo le strutture in Italia, a Faenza. La Red Bull RB2 promette di essere un'ottima vettura, figlia di un progetto conservativo ma con idee innovative come l'elegante soluzione dell'attacco delle sospensioni anteriori a V, mutuata direttamente dalla Renault R25 campione del mondo. Dopo i problemi di surriscaldamento accusati nei primi test, dovuti ad un problema di progettazione iniziale, le modifiche alla monoposto richiedono del tempo, ostacolando lo sviluppo della vettura rispetto agli altri team. Tutto però si risolve in tempo per la prima gara del campionato in Bahrain.

RED BULL RB2, David Coulthard
Montecarlo, GP di Monaco 2006 

   La livrea della RB2 è sostanzialmente identica a quella della precedente RB1, con le uniche differenze nell'inversione della combinazione di colori delle tre strisce laterali e la rimozione del motivo della bandiera a scacchi dal cofano e dall'esterno delle paratie laterali dell'ala posteriore. Come nel 2005, in occasione del Gran Premio di Monaco, le due RB2 gareggiano con una livrea speciale volta a promuovere l'uscita del film Superman Returns. La nuova livrea si differenzia da quella consueta per la presenza di un mantello rosso, ispirato a quello di Superman, che parte dall'abitacolo e avvolge la parte superiore delle pance e dell'ala posteriore, dove, all'esterno delle paratie, campeggia l'insegna di Superman. La nuova Red Bull è pilotata dal britannico David Coulthard e dall'austriaco Christian Klien, già titolari nella stagione del debutto del team austriaco. Tuttavia, Klien viene sostituito, dopo il GP d'Italia, dal terzo pilota, l'olandese Robert Doornbos, dopo che l'austriaco ha rifiutato l'offerta del team di un posto in Champ Car per il 2007 quando è diventato chiaro che sarebbe stato sostituito da Mark Webber per la stagione successiva.

RED BULL RB2, David Coulthard
Monza, GP d'Italia 2006

   Dopo i buoni risultati della stagione inaugurale, il 2006 si rivela un anno deludente per la Red Bull, considerato come una stagione di consolidamento e si rivela tradizionalmente difficile per un nuovo team. I nuovi motori Ferrari vengono imputati come causa principale dei problemi di raffreddamento sofferti a inizio stagione e, con tempi di test limitati, per la maggior parte del campionato il team si ritrova impantanato a centro gruppo. Questa situazione è poi aggravata dall'abbandono da parte della Red Bull dello sviluppo della RB2 molto presto durante la stagione, per consentire al nuovo Chief Technical Officer Adrian Newey di concentrarsi sulla nuova monoposto del 2007. Tuttavia, ci sono stati comunque momenti salienti in una stagione perlopiù deludente. Il più importante tra questi è senza dubbio la conquista del primo podio per il team con il terzo posto di Coulthard a Monaco. A fine campionato il team austriaco si classifica settimo in classifica costruttori, con 16 punti. Coulthard (14 punti) conclude al 13° posto nella classifica piloti, mentre Klien (2 punti) si classifica diciottesimo.

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