Nell'ottobre del 2005, Dietrich Mateschitz, il magnate delle bevande energetiche Red Bull, ufficializza l'acquisizione della piccola Scuderia Minardi dalle mani di Paul Stoddart, dando vita di fatto ad un vero e proprio team satellite dove crescere nuovi talenti e provare soluzioni inedite da poter poi utilizzare sulle monoposto ufficiali del team Red Bull Racing. La nuova squadra mantiene la sede e le strutture in Italia, a Faenza in provincia di Ravenna, e il nuovo nome del team è Scuderia Toro Rosso, traduzione letterale in italiano del nome Team Red Bull. Il team austriaco però non fà tesoro dell'esperienza accumulata in vent'anni di Formula 1 dalla piccola scuderia italiana, ma preferisce trasferire le sue conoscenze e utilizzare, per la stagione 2006, la monoposto che la Red Bull ha utilizzato nel 2005, con pochissime modifiche, rinominandola STR1 e dotandola del V10 Cosworth già utilizzato dalle Minardi PS05 del 2005.

TORO ROSSO STR1, Vitantonio Liuzzi
Imola, GP di San Marino 2006
Il nuovo regolamento tecnico infatti permette, in deroga, l'utilizzo dei V10 da tre litri di vecchia generazione, purché limitati ad un regime massimo di 16.700 giri/min e dotati di una flangia di aspirazione limitata a 77 mm. Con questa normativa la FIA punta a rendere poco conveniente continuare sulla strada dei V10 3000 cc ma, contemporaneamente, consente ai piccoli team con pochi fondi e che non hanno il tempo materiale per trovare un fornitore di un V8 da 2400 cc, di continuare a correre con i vecchi V10. Soltanto la nuova Toro Rosso però usufruisce di questa deroga, mentre tutti gli altri team partono direttamente con i nuovi V8. Sia la condivisione del telaio che l'utilizzo del motore V10 rimangono però argomenti controversi per tutta la stagione, poiché l'accordo sul motore era stato concepito dalla FIA per avvantaggiare piccoli team come l'ex Minardi e non la ben più ricca Red Bull. Tuttavia, questi dubbi svaniscono con il progredire della stagione, poiché i timori sul potenziale vantaggio prestazionale della vettura si rivelano infondati. Le STR1 sono infatti abbastanza competitive nella prima parte della stagione, competitività svanita poi con lo sviluppo dei nuovi V8 e, contemporaneamente, la totale assenza di evoluzioni tecniche del V10 Cosworth, oltre che l'utilizzo di un telaio vecchio di un anno e nato per ospitare un altro motore.

TORO ROSSO STR1, Vitantonio Liuzzi
Montecarlo, GP di Monaco 2006
Il gruppo di tecnici che seguono la STR1 arriva direttamente dalla Red Bull ed è composto da David Pitchforth, con il ruolo di Technical Director, Ian Pocock come Engineering Director, Rob Taylor, che ricopre il ruolo di Chief Designer, e Ben Agathangelou come Head of Aerodynamics. L'unico ingegnere che non arriva dalla casa madre austriaca ma dalla ex Minardi è l'italiano Alessandro Poggi che è l'Head of Electronics per la nuova monoposto. La nuova vettura faentina torna a utilizzare pneumatici Michelin dopo quattro stagioni e per la prima volta utilizza un cambio a sette rapporti, come d'obbligo da regolamento, un longitudinale sequenziale di derivazione Red Bull.
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| TORO ROSSO STR1, Vitantonio Liuzzi Imola, GP di San Marino 2006 |
Rispetto alla livrea della squadra madre, la STR1 sfoggia una tonalità di blu più scura, con un musetto dalla punta dorata. Sul cofano motore della monoposto capeggia un caratteristico dipinto raffigurante un toro infuriato, disegnato dallo scultore austriaco Jos Pirkner e rifinito a mano da Knud Tiroch prima di ogni Gran Premio. Gli unici loghi di sponsor presenti sulla STR1 sono quelli della casa madre Red Bull e dei fornitori tecnici Michelin e Cosworth. I piloti designati a portare in pista la STR1 sono l'esordiente pilota americano Scott Speed e l'italiano Vitantonio Liuzzi. Scott Speed, il primo pilota americano a gareggiare in un Gran Premio dai tempi di Michael Andretti nel 1993, ha legato il suo destino a quello della Red Bull dal 2002, culminando con un terzo posto nel campionato GP2 nel 2005. Vitantonio Liuzzi ha seguito un percorso diverso ma non meno esemplare, diventando l'ultimo campione di F3000 nel 2004, cosa che gli valse un posto di pilota, condiviso con Christian Klien, alla Red Bull Racing nel 2005. Sfortunatamente, il dualismo non porta fortuna all'italiano, con Klien che mantiene il sedile della Red Bull per la stagione 2006, mentre Liuzzi viene “declassato” alla Toro Rosso.

TORO ROSSO STR1, Vitantonio Liuzzi
Melbourna, GP d'Australia 2006
Le prestazioni della STR1 sono ovviamente molto scarse e la squadra si limita a condividere il fondo dello schieramento con le poco competitive Midland e Super Aguri. Liuzzi durante tutta la stagione è generalmente il più veloce dei due piloti, sebbene Speed migliorasse con l'esperienza. Nonostante entrambi vengono coinvolti in diversi incidenti ed errori dovuti alla loro inesperienza, il duo STR riceve elogi dal co-proprietario del team, Gerhard Berger, per le loro prestazioni. Liuzzi riesce anche a conquistare il primo punto per il team italo-austrico nel Gran Premio degli Stati Uniti corso sul circuito stradale di Indianapolis. A fine stagione con il punto ottenuto da Liuzzi, il team si piazza al nono posto nella classifica costruttori, consapevoli che grazie all'appoggio della Red Bull le stagioni a venire potranno sicuramente essere più brillanti.

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